“Saluto volentieri i superiori e gli alunni del Pontificio Seminario Regionale Umbro…” affermò Papa Benedetto XVI a conclusione della visita in Assisi del 17 giugno 2007, testimonianza della sua trepidazione verso nuove vocazioni. Giovedì 26 giugno scorso la comunità del Seminario regionale, guidata dal neorettore don Carlo Franzoni (nominato nel settembre 2013), insieme a collaboratori esterni e benefattori, ha posto a termine l’anno formativo con una celebrazione presieduta nella cappella interna dal vescovo di Città di Castello Domenico Cancian, che si è direttamente rivolto ai seminaristi: “Il Signore faccia fruttificare il vostro impegno alla luce dell’amore di Gesù. Impossibile essere discepoli di Gesù con un cuore duro o ambivalente, ‘torbido come il grasso’”.
Don Carlo Franzoni, classe 1953, ordinato sacerdote dal vescovo Lucio Decio Grandoni e già vicario della diocesi di Orvieto- Todi, scrive nella rivista del seminario Cor unum che nel momento in cui i vescovi umbri gli proposero di assumere la responsabilità di rettore “… fondamentali per me furono le figure di tre rettori che si succedettero nell’arco di cinque anni: don Oscar Battaglia, don Agostino Rossi e don Pietro Bottaccioli”. Ha poi dichiarato di voler seguire il solco tracciato dal predecessore don Nazzareno Marconi recentemente nominato vescovo di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia.
“Nazzareno – afferma don Carlo – ha dato al Seminario un’impronta formidabile, permettendo fra l’altro il ritorno nella sede originaria danneggiata dal terremoto del ’97. Manca purtroppo il recupero delle ali laterali. I progetti sono stati definiti ma non esistono finanziamenti. Circa le responsabilità degli educatori, occorre creare un clima condiviso fra giovani di diversa provenienza e cultura; importante valorizzare il tirocinio pastorale dei seminaristi, altrettanto opportuno tenere aperto un confronto con il mondo esterno.
Non a caso l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti (oggi cardinale) lanciò on-line (l’11 novembre 2013) il sito internet del Seminario. Il vescovo Sorrentino garantisce una sistematica presenza. Proficua risulta la mia unità d’intenti con il vicerettore Gian Luca Bianchi, con il padre spirituale don Mario Salciarini, con il responsabile del Propedeutico don Simone Sorbaioli, con l’economo don Giuliano Salciarini”.
Il seminario ospita 25 seminaristi e 10 studenti dell’anno propedeutico. Se si scorre l’agenda annuale raccontata nella rivista Cor Unum, si riscontrano appuntamenti e circostanze dettagliate della vita interna del seminario, arricchite da molte fotorafie. Quelle che maggiormente interessano chi è esterno al seminario sono le foto dei singoli seminaristi di cui oltre al volto si trova la diocesi di origine e lo stato del percorso formativo.
Dal periodico del seminario veniamo a capire che i giovani sono in continuo contatto con il mondo esterno e non rinchiusi in un convento, avendo come vocazione l’incontro con il popolo di Dio e quindi capaci di intessere relazioni positive con le persone.
Al compito dello studio e della vita di preghiera e di formazione spirituale si unisce anche un’educazione e formazione alle virtù umane proprie di chi vorrà essere guida e punto di riferimento spirituale per tutte le categorie di persone che sono normalmente present in una comunità parrocchiale. Per un piccolo esempio in questo senso possiamo citare il corso di musica affidato al maestro Paolo Ciacci iniziato già da alcuni mesi.