Alla vigilia dell’uscita di “Buona scuola”, il piano di riorganizzazione del sistema scolastico nazionale da parte del governo Renzi, la Fism (Federazione italiana scuole materne) Umbria ha organizzato per oggi, venerdì 20 (ore 16, sala dei Notari), il convegno “La buona scuola in cammino: la presenza della scuola paritaria sul territorio e il rapporto con gli enti locali”. L’iniziativa dà l’occasione per tornare a riflettere su questa importante realtà educativa che fa parte, a tutti gli effetti, del Sistema scolastico nazionale. Lo facciamo insieme al segretario regionale della Fism, Stefano Quadraroli.
Partiamo dal convegno: perché questo evento?
“L’incontro di arriva dopo un importante periodo di riorganizzazione interna della Fism Umbria, che è passata da due identità provinciali abbastanza autonome – cioè la sezione di Perugia e quella di Terni – a un unico rappresentante regionale. Forti di questa rinnovata struttura, siamo pronti a riprendere un dialogo costruttivo con l’esterno, in vista anche dell’imminente uscita del decreto sulla ‘Buona scuola’ del governo Renzi, ma anche di un generale periodo di riorganizzazione che, complice la crisi economica, sta portando le istituzioni politiche, sociali e culturali della regione a ripensare la propria funzione e i propri servizi. Lo stiamo facendo anche noi, ovviamente. Nel corso del convegno parleremo proprio di questo”.
Oltre alla riorganizzazione strutturale, quindi, anche la Fism Umbria sta ripensando i propri servizi.
“Assolutamente sì. Ce lo chiede il momento storico, ma ce lo chiedono in primis le famiglie, perché anche le loro necessità stanno cambiando. Ci sono infatti dei nuovi e oggettivi bisogni materiali a cui ci stiamo adeguando, ad esempio una maggiore flessibilità oraria, o una pre- e post-accoglienza. Ma ci sono, soprattutto, forti bisogni relazionali. Sempre più spesso organizziamo laboratori o iniziative, sia culturali che ludiche, che coinvolgono anche i genitori. Sono loro stessi a chiedercelo: sentono il bisogno di un maggior rapporto con i figli, ma anche con gli altri genitori, per confrontarsi, scambiare idee, non sentirsi soli. Hanno grande bisogno di comunicazione”.
Un servizio educativo alla comunità a tutti gli effetti. Anche un servizio sul piano economico?
“Direi proprio di sì. Le scuole paritarie sono un elemento fondamentale del nostro sistema scolastico. Innanzitutto perché garantiscono un servizio sparso su tutto il territorio regionale. Ci sono paesi o piccole frazioni dove la scuola paritaria è l’unica presente, e ciò vale particolarmente in una regione come l’Umbria, caratterizzata da tante e piccole municipalità. In secondo luogo, le scuole paritarie fanno risparmiare – e tanto! – allo Stato. I numeri parlano chiaro: in media, la spesa di una scuola paritaria è un terzo di quella pubblica; un terzo che poi si riduce a un nono, in quanto lo Stato dà contributi solo per un terzo della spesa complessiva di gestione della scuola paritaria. Infatti, i Comuni che negli anni hanno sviluppato un buon sistema scolastico integrato con le paritarie sono quelli che oggi, nonostante la pesante riduzione delle risorse economiche, riescono a garantire un buon servizio educativo per rispondere alle esigenze dei cittadini. Ultimo, ma non meno importante fattore, la nostra esistenza garantisce il sacrosanto diritto delle famiglie di scegliere liberamente dove e come educare i propri figli”.
Fism Umbria, più unita e più forte
La Federazione italiana delle scuole materne (Fism) è l’associazione che unisce quasi 9.000 enti gestori di scuole dell’infanzia non statali di ispirazione cattolica presenti in Italia. In Umbria la Fism nasce nel 2008 su spinta della stessa Fism nazionale. Ad oggi, rappresenta il soggetto unitario di riferimento del territorio, dopo aver armonizzato e ottimizzato il lavoro delle due Fism provinciali di Perugia e Terni. L’intento è di creare un ‘interlocutore forte’, capace di interagire e collaborare con le istituzioni (Regione, Comuni, diocesi) per una maggior crescita e sviluppo delle scuole dell’infanzia presenti sul territorio. La scuola dell’infanzia paritaria in Umbria rappresenta quasi il 30% della popolazione scolastica e dà un contributo fondamentale dal punto di vista educativo ed economico al nostro territorio. Sono circa 90 le scuole dell’infanzia non statali che aderiscono alla Fism Umbria (di cui oltre 50 a Perugia, il resto a Terni), con una popolazione scolastica di oltre 4.300 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, e rispettive famiglie. Rispetto ad altre regioni italiane, l’Umbria si caratterizza per il fatto che gli enti che gestiscono queste scuole sono perlopiù congregazioni religiose di suore. Ci sono poi alcune scuole parrocchiali e altre – specie nell’ultimo decennio – gestite da laici che continuano l’impegno educativo, cercando di non perdere il carisma originario. Per dare qualche numero, la forza lavoro impiegata nelle strutture Fism è di circa 230 insegnanti, considerando che sono 129 le sezioni della provincia di Perugia e 51 quelle della provincia di Terni. Spesso gli insegnanti sono assistiti da personale religioso volontario. Tutti i docenti, scelti liberamente da chi dirige la scuola, devono comunque essere abilitati.
IL CONVEGNO
Venerdì 20 febbraio ore 16.30 – Perugia, Sala dei notari
Tema: “La buona scuola in cammino: la presenza della scuola paritaria sul territorio e il rapporto con gli enti locali”.
Relatori: Mons. Domenico Sorrentino, vescovo delegato CEU per l’educazione; Luigi Morgano, segretario nazionale della FISM; Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Ministero della Pubblica istruzione. Saranno ance raccontate alcune “buone prassi” che hanno coinvolto le scuole FISM.