Anche l’Umbria si è mobilitata per partecipare all’evento di sabato 10 maggio “La Chiesa per la scuola”, promosso dalla Cei e che vedrà presente Papa Francesco, per testimoniare l’attenzione del mondo ecclesiale verso quella componente fondamentale della società che è l’istituzione scolastica.
Saranno oltre 2.000 gli umbri, rappresentativi di tutte le componenti scolastiche, a partire dagli studenti, compresi quelli più piccoli accompagnati dai genitori. Molti parteciperanno tramite i mezzi approntati per l’occasione dagli Uffici pastorali della scuola e della realtà religiose e aggregative; a loro si uniranno varie altre persone e famiglie che privatamente si daranno appuntamento con gli altri a piazza San Pietro.
L’avvenimento romano non è un fatto isolato, ma costituisce il culmine di un itinerario di preparazione iniziato nel maggio 2013 con il Convegno nazionale Cei di pastorale della scuola. I contenuti e gli stimoli di quello stesso Convegno sono stati poi attualizzati nel territorio, nello specifico della nostra regione attraverso la Commissione regionale per la scuola, educazione e università (Cresu), presieduta dall’arcivescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, e coordinata dalla scrivente. Giova ricordare, a tal proposito, i tre incontri dello scorso marzo e aprile, che hanno fatto eco alla visita del Papa nella città serafica, con l’analisi dei suoi forti messaggi educativi rivolti ai giovani, per educare alla solidarietà, alla responsabilità, alla scoperta della propria vocazione.
Naturalmente ogni diocesi, aggregazione laicale, istituto religioso ha provveduto a sensibilizzare e organizzare quanto necessario affinché la giornata di Roma sia vissuta non solo come una grande festa della scuola, ma anche per la scuola.
Così, infatti, ha scritto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino: “L’obiettivo della mobilitazione del 10 maggio va inquadrato nel contesto del decennio sull’educazione e centrato sull’idea concreta di bene comune. Se educare è possibile e necessario, se coltivare l’Umano viene prima del profitto, se la scuola è la frontiera della socializzazione, non possiamo far finta di niente. La Chiesa storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di stare dentro a questo mondo, perché sa per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito ad una società giusta e aperta”.
L’appuntamento del 10 maggio, perciò, si configura non solamente come una, pur doverosa, mobilitazione del mondo cattolico a sostegno di peculiari ideali, ma come occasione di rilancio dell’attenzione verso un mondo, quello scolastico, che intercetta tutti i bambini-ragazzi-giovani e le rispettive famiglie, e che non può essere considerato in un’ottica aziendalistica e efficientistica. Infatti la scuola è una comunità educante, dalla cui giusta valorizzazione possono e devono scaturire prospettive positive, anche sul piano “economico”, nel senso di investire in cultura e capitale umano per il nostro Paese.
Annarita Caponera
coordinatrice Cresu
La voce della Ceu
È un momento importante, perché tutta la Scuola si senta interpellata dalla stima e dalla parola della Chiesa. La Scuola è laboratorio di futuro, e le nuove generazioni hanno bisogno che la Scuola venga vista da tutte le realtà sociali, specie dalla politica, con una rinnovata attenzione facendo sinergia e mirando all’obiettivo di una Scuola ricca di valori, oltre che di istruzione.
† Domenico Sorrentino
vice presidente della Ceu, delegato dei Vescovi umbri per l’educazione, la scuola e l’università
CHI CI SARÀ
Il 10 maggio si prevedono migliaia di presenze. L’evento ha carattere peculiare per la composizione dell’assemblea, nella quale si realizza uno spaccato della società italiana che rappresenta tutta la fascia di età della prima generazione, bambini, adolescenti, giovani, i loro familiari, genitori e parenti, gli insegnanti, i dirigenti, il personale ausiliario, le autorità civili. In particolare, sarà rappresentativa di questi numeri: 7 milioni e 800 mila studenti, 736 mila studenti stranieri, 207 mila ragazzi disabili, 728 mila docenti in organico. In Umbria sono 119.575 gli studenti iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado. Nelle scuole dell’infanzia di Perugia e Terni sono 20.008. Nelle primarie 38.568. Nella secondaria di primo grado 23.249. Nella secondaria di secondo grado 37.750.