Tuo figlio vive! (Gv 4, 48)
Messaggio conclusivo degli incontri con il mondo della Scuola
nell’ambito della Visita Pastorale della I Zona pastorale (Città di Perugia).
Un incontro gioioso e interessante
La scelta di concentrare l’incontro con il mondo della scuola nella Prima Zona Pastorale (Città di Perugia) in occasione della Visita pastorale si è rivelata assai feconda. In tutte le unità pastorali ho voluto dedicare del tempo alle istituzioni educative, recandomi in scuole di ogni ordine e grado; la forma adottata a Perugia, però, mi ha consentito un dialogo più profondo e intenso con le diverse componenti del mondo della Scuola, tale da unire alla consueta gioia nell’incontrare gli studenti, ulteriori motivi di interesse grazie al confronto con i dirigenti, gli studenti, i genitori e il personale docente e non docente. In senso assoluto, i numeri della “Settimana della Scuola” non sono stati rilevanti (solo quattro istituti visitati e circa un centinaio di persone incontrate nei quattro appuntamenti “per categoria”), ma la qualità dei temi trattati è stata invece assai significativa. Va precisato che, a monte, vi è stata la scelta di incontrare una rappresentanza dell’intero mondo scolastico, certamente più ampio e variegato, con l’obiettivo di mettersi in atteggiamento di ascolto e di condivisione delle buone pratiche didattiche, che consentissero un approccio più realistico alla situazione. La scuola, così ha, in un certo modo, parlato di se stessa. Da questo punto di vista, la “Settimana della Scuola” è stata senz’altro uno dei momenti più importanti dell’intera visita pastorale.
Voglio rallegrarmi infine per la nuova esperienza del concorso per i cori scolastici, che ha visto una buonissima partecipazione: si tratta di un appuntamento da ripetere stabilmente nell’ambito dell’annuale “Settimana della Scuola”, nel quale far convergere gruppi dalle scuole di tutta la Diocesi, magari articolandolo in più serate.
Con la presente lettera, intendo proporre alle Unità pastorali della Città di Perugia e a tutta la nostra Chiesa alcune indicazioni per il cammino futuro. Vorrei anche rivolgere qualche considerazione al popolo della Scuola, come espressione della volontà della Chiesa di cooperare nel modo migliore con questa realtà così importante per i giovani, le famiglie e il futuro del Paese. Ritengo di poterlo fare senza timore di parere inopportuno o ingerente, poiché ovunque ho constatato la sincera disposizione a collaborare, nell’interesse delle nuove generazioni e della loro crescita, e il riconoscimento del ruolo positivo che la comunità cristiana svolge in tale senso.
Per quanto riguarda la realtà – a me molto cara – della Scuola cattolica, intendo redigere un messaggio particolare.
Una Chiesa più vicina al mondo della scuola
Nel corso della visita ho constatato con piacere il positivo lavoro svolto negli ultimi anni dall’Ufficio per la pastorale della Scuola e dal Servizio per l’insegnamento della Religione Cattolica, che hanno curato l’organizzazione della “Settimana della Scuola”. Ho potuto cogliere anche un clima di maggiore collaborazione tra Scuola e Parrocchia, soprattutto laddove gli oratori stanno offrendo l’utilissimo servizio dell’aiuto compiti e di integrazione dei bambini e ragazzi provenienti dall’estero. La fatica dell’educare in situazione di complessità, di pluralismo culturale e religioso e di pervasività dei media sta rendendo evidente la necessità di realizzare un’“alleanza educativa” tra Scuola e Comunità cristiana, in modo che le rispettive azioni si rafforzino a vicenda, e attorno a questo “asse” si aggreghino anche le altre agenzie educative del territorio.
Non mancano, tuttavia, delle tensioni, causate da un malinteso senso di laicità, che conduce in talune occasioni a eliminare importanti riferimenti culturali legati alla tradizione cristiana, con il motivo (o il pretesto) di non offendere chi non la pratica; altre volte si è trattato di problematiche relative all’educazione all’affettività, dove è parso debole il rapporto con la famiglia e discutibile l’approccio culturale adottato. Mi riferisco in particolare alle tematiche legate alla gender theory, a volte veicolate con il pretesto di combattere – giustamente! – discriminazioni e bullismo. Per queste e altre ragioni, la visita ha fatto emergere la necessità di una vicinanza più puntuale e più organica della Chiesa al mondo della Scuola. Intendo quindi dare alcune indicazioni in tal senso ai diversi soggetti ecclesiali coinvolti.
Ai cristiani – docenti e non docenti – che lavorano in ambiente scolastico chiedo:
– di vivere il tempo della Scuola come spazio privilegiato del proprio cammino cristiano e del proprio apostolato, senza “mimetismi” e senza arroganza, ma con semplicità, coraggio, spirito di servizio e competenza;
– di prestare attenzione alle iniziative della Chiesa per il mondo della Scuola, contribuendo volentieri alla loro ideazione e preparazione, e partecipandovi con costanza;
– di portare nelle proprie comunità di appartenenza le istanze culturali e sociali emergenti in ambito scolastico, perché se ne possa tener conto nella progettazione pastorale;
– di considerare attentamente la possibilità di aderire alle associazioni di ambiente AIMC e UCIIM, per una più seria formazione e una più incisiva azione cristiana nel mondo della Scuola. Tale adesione non è in contrasto con eventuali altre appartenenze associative ecclesiali, è invece complementare.
Ai genitori cattolici dei bambini e dei ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado chiedo:
– di rendersi presenti nella scuola dei propri figli, accettando di buon grado anche incarichi di rappresentanza negli organi collegiali di classe, di istituto e di circolo;
– di preferire, nella scelta della scuola per i propri figli, quelle del territorio di residenza, in modo che l’incontro tra i giovani e le loro famiglie si sviluppi in continuità con ciò che accade in parrocchia e negli altri ambienti del paese o del quartiere;
– di interessarsi di quanto viene insegnato in classe ai propri figli, per sostenerli nelle fatiche dell’apprendere ed esercitare il proprio ruolo educativo ai valori e al senso della vita;
di collaborare sinceramente con gli insegnanti, evitando ogni atteggiamento “sindacale” nella tutela dei propri figli;
– di farsi carico delle situazioni difficili dei compagni dei propri figli e delle loro famiglie, realizzando un fattiva solidarietà;
– di considerare attentamente la possibilità di aderire all’AGE (Associazione GEnitori) oppure all’AGESC ( Associazione Genitori Scuole Cattoliche), per essere sostenuti nella propria funzione genitoriale ed essere più incisivi nel mondo della Scuola. Tale adesione non è in contrasto con eventuali altre appartenenze associative ecclesiali; è invece complementare.
Ai bambini e ai ragazzi delle nostre comunità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado chiedo:
– di vivere il tempo della Scuola come un’occasione da non sprecare, facendo del loro meglio nello studio e nelle altre attività scolastiche e accogliendo tutte le altre persone – coetanei e adulti – come un dono per la propria crescita personale;
– di non nascondere la propria appartenenza cristiana, ma di essere – con semplicità e mitezza – testimoni lieti e coraggiosi della bellezza di essere discepoli di Gesù e membri della Chiesa;
– di studiare non solo per apprendere delle conoscenze, ma per ricercare l’autentico valore della vita e le ragioni per le quali viverla con impegno;
– di parlare, nei propri gruppi, di quanto si vive a Scuola, confrontandosi con i coetanei, gli educatori e i preti, soprattutto sull’incontro tra fede e ragione e sul valore della propria testimonianza tra i propri compagni di classe.
Ai moderatori, ai parroci e alle comunità cristiane soprattutto della I e della II zona pastorale chiedo:
– di prendere contatto con i dirigenti e gli insegnanti delle scuole presenti nel proprio territorio, offrendo loro una fattiva e leale collaborazione, attraverso l’impegno dei genitori, le attività dell’oratorio e la disponibilità di locali: che in ogni quartiere e paese si stipuli una “alleanza educativa” tra Chiesa e Scuola, per il bene delle nuove generazioni;
– di collaborare con particolare attenzione con gli insegnanti di religione cattolica, che vanno conosciuti personalmente e verso i quali va manifestata la più ampia disponibilità;
– di rispettare la laicità della Scuola, da una parte sostenendo ogni occasione di approfondimento della cultura cristiana, così decisiva per la comprensione del nostro Paese, dall’altra accettando i tempi e gli spazi che la Scuola voglia eventualmente riservare per l’esercizio di atti di culto liberamente proposti alla comunità scolastica ;
– di vigilare affinché nei percorsi di catechesi e formazione di bambini, ragazzi, adolescenti e genitori non manchi una seria attenzione all’esperienza della Scuola, per motivarne l’impegno e sostenerne la presenza testimoniale.
All’Ufficio diocesano per la pastorale della Scuola chiedo:
– di individuare in ogni scuola degli insegnanti referenti, che possano collaborare nel segnalare problemi, proporre iniziative e diffondere tra i colleghi informazioni sule attività dell’Ufficio;
– di dedicarsi con impegno, d’intesa con AIMC e UCIIM, all’ambito dei dirigenti e docenti, proponendo loro occasioni di condivisione, di confronto con il magistero ecclesiale, di ascolto della Parola di Dio;
– di collaborare stabilmente con il Servizio diocesano per l’insegnamento della Religione Cattolica;
– di rendersi presente ai moderatori e ai parroci, per suggerire le corrette modalità di attenzione e di collaborazione con le scuole del proprio territorio, anche diffondendo la conoscenza delle buone prassi in essere;
– di coordinarsi con l’Ufficio per la Pastorale della Famiglia e con il Forum delle Famiglie nell’ideare e proporre iniziative per i genitori;
– di coordinarsi con il Servizio per la Pastorale Giovanile nell’ideare e proporre iniziative per gli studenti;
– di incoraggiare l’adesione all’AGE, all’AIMC o all’UCIIM;.
– di proseguire nell’organizzazione dell’annuale “Settimana della Scuola”, occasione preziosa di incontro, di confronto e di festa.
Al Servizio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica chiedo:
– di curare assiduamente la preparazione umana, culturale e spirituale dei docenti, perché la loro azione nella Scuola sia sempre apprezzabile dai colleghi e dagli alunni per qualità professionale e sensibilità umana;
– di incoraggiare e sostenere i contatti tra i docenti e i parroci del territorio in cui si collocano le scuole, per farsi tramiti della necessaria collaborazione;
– di collaborare stabilmente con l’ufficio diocesano per la pastorale della Scuola;
– di incoraggiare l’adesione all’AIMC o all’UCIIM.
Alle associazioni cattoliche di ambiente (AGE, AIMC, UCIIM) chiedo:
– di presentarsi ai parroci, ai consigli pastorali e ai gruppi di famiglie, per illustrare l’opportunità di una presenza associata dei cattolici nell’ambiente della Scuola;
– di coordinarsi sempre meglio con l’Ufficio diocesano per la Pastorale della Scuola, per realizzare una significativa azione formativa per i cristiani operanti in ambiente scolastico.
Alle aggregazioni laicali di ogni tipo chiedo:
– di vigilare affinché l’attenzione al mondo della Scuola e alle tematiche ad esso correlate, sia una componente dei percorsi di formazione di ragazzi, giovani e genitori;
– di incoraggiare i propri aderenti che lavorano nella Scuola o studiano a coordinarsi con gli altri per essere una viva presenza di Chiesa;
– di incoraggiare i propri aderenti, che lavorano nella Scuola, ad associarsi all’AIMC o all’UCIIM, mostrando come tale appartenenza non contrasti con quella che già vivono, ma sia anzi un sostegno per darle concretezza rispetto all’impegno quotidiano.
Chiesa, Scuola e Città: alleate per il bene delle nuove generazioni
Intendo rispettosamente rivolgere la parola anche alle istituzioni scolastiche e cittadine, presentando alcune considerazioni e richieste.
I processi di cambiamento che da anni ormai interessano le istituzioni scolastiche, uniti a una situazione sociale difficile, possono determinare preoccupazione e incertezza; va però evitato ogni pessimismo e scoraggiamento: la Scuola e il suo servizio educativo costituiscono una risorsa indispensabile per il presente e il futuro della società e godono di attenzione, sostegno e stima.
È però utile e necessario – come dimostrano alcune positive esperienze – aumentare la sinergia tra Chiesa, Scuola e Città, condividendo idee e progetti per la crescita dei giovani, soprattutto di quelli più “difficili”. Le parrocchie, gli oratori e le associazioni giovanili cattoliche sono disponibili a diverse forme di collaborazione con la Scuola, nella convinzione che solo nel reciproco sostegno e nella collaborazione tra le agenzie educative, sia possibile oggi riuscire nel difficile compito di formare persone mature e responsabili.
C’è bisogno quindi di una Scuola aperta, dialogica, capace di valorizzare gli apporti positivi delle famiglie e delle diverse realtà della Città e della Chiesa; una Scuola autenticamente laica e pluralista, cioè libera da preclusioni ideologiche all’incontro con le realtà portatrici di valori e impegnate nell’educazione dei giovani.
A scuola per imparare a vivere pienamente
Nel concludere questa mia breve lettera, mi tornano alla mente le stupende parole rivolte da Papa Francesco al mondo della Scuola, riunito in Piazza San Pietro il 10 maggio 2014. «Amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme tutti e tre. L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla. […] La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti “ingredienti”. Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera. […] Coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello; e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate. […] E insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita, ci apre alla pienezza della vita!».
Nel corso della “Settimana della Scuola”, ma direi in tutto il dipanarsi della visita pastorale, nei tanti incontri avuti nelle scuole di ogni ordine e grado, ho potuto constatare il desiderio dei giovani di aprirsi alla vita e la ricerca di ciò che è bello, buono e vero; sono stato edificato dall’impegno – a volte assai faticoso – con cui molti dirigenti, docenti e personale non docente, vivono il loro lavoro quasi come una missione; ho verificato l’interesse sincero di tante famiglie e comunità per le “loro” scuole.
Per questo sinceramente ringrazio tutti per il loro lavoro quotidiano e ribadisco l’impegno, personale e dell’intera Chiesa di Perugia-Città della Pieve, di mettersi al fianco del mondo della Scuola, affinché il suo prezioso contributo alla crescita dei giovani e della nostra società possa essere sempre più valorizzato.
Affido questa realtà alla Vergine Maria e al suo sposo Giuseppe, genitori, maestri e testimoni per Gesù bambino, ragazzo e adolescente, affinché possa essere sempre luogo di crescita umana, culturale e spirituale delle nuove generazioni.
Perugia, 12 settembre aprile 2017