Eccezionale scoperta durante i lavori per il recupero dei resti dell’antica pieve romanica su cui nel XVII secolo è stato edificato l’attuale Duomo di Città della Pieve. Si tratta di frammenti pittorici che lo storico dell’arte Luca Castrichini seguendo alcune indicazioni dello storico locale Luca Marchegiani, attribusce a Benozzo Gozzoli, uno dei massimi esponenti del Rinascimento italiano, morto nel 1497.
I lavori sono ancora in corso e l’attribuzione del ciclo pittorico in questione a Benozzo Gozzoli è secondo i due studiosi inequivocabile perché richiama un’opera precedente del pittore fiorentino realizzata ad Orvieto, come collaboratore del Beato Angelico. “Infatti la decorazione tripartita, con fasce verdi di alloro al centro, scure a sinistra e amaranto a destra, con fiori appena sbocciati, chiusi o completamente aperti, è opera di un medesimo cartone che Gozzoli ha proposto nei costoloni della cappella di San Brizio ad Orvieto e, successivamente anche nella cappella Nicolina a Roma, che farebbe datare gli affreschi di Città della Pieve al 1450 circa. Più precisamente al periodo successivo alla chiusura del cantiere di Orvieto. “Seppure ci troviamo di fronte a pochi frammenti – riferiscono gli studiosi – colpisce la qualità di alcuni dettagli che miracolosamente sono giunti fino a noi. Tra questi il brano con un prato che, malgrado, la perdita dell’intera declinazione dei colori verdi, sembra un tratto distintivo del Gozzoli”.
Di questo ciclo sopravvive anche un altro frammento, molto interessante. “In pochi centimetri di superficie si trovano due porzioni di tondi con all’interno due sante: S. Maria Maddalena e santa con velo e palma fiorita (forse Santa Filomena) uniti da una decorazione a girali con fiori e boccioli ed angeli monocromi, di grandissima qualità…”.