Il prossimo Convegno ecclesiale nazionale (dopo quello di Verona 2006) si svolgerà a Firenze il 9-13 novembre 2015 sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. “L’atteggiamento che deve ispirare la riflessione – scrive a nome della Cei mons. Cesare Nosiglia, presidente del Comitato preparatorio – è quello a cui richiama quotidianamente Papa Francesco: leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore che Gesù ci ha insegnato. Attingendo alla tradizione vivente della fede cristiana, intendiamo avviare una riflessione sull’umanesimo, su quel ‘di più’ che rende l’Uomo unico tra i viventi; su ciò che significa libertà in un contesto sfidato da mille possibilità; sul senso del limite e sul legame che ci rende quello che siamo”.
“Prepararsi al Convegno di Firenze – si legge ancora nell’invito – può rappresentare per le Chiese che sono in Italia l’occasione propizia di ripensare lo stile peculiare con cui interpretare e vivere l’umanesimo nell’epoca della scienza, della tecnica e della comunicazione”. Sulla base dei contributi inviati alla segreteria del Comitato preparatorio entro fine maggio 2014, verrà elaborato il Documento di lavoro per l’anno pastorale successivo.
I precedenti. Quello di Firenze sarà il quinto Convegno ecclesiale nazionale, dopo Roma (1976), Loreto (1985), Palermo (1995) e Verona (2006), da “incrociare” con gli Orientamenti pastorali del decennio entro cui il Convegno stesso si collocava.
In questo cammino di “rinnovamento” che ha caratterizzato questi 50 anni di attuazione del Concilio, “al centro dell’attenzione – scrive mons. Nosiglia – è sempre rimasta l’evangelizzazione, attuata in spirito di dialogo con il contesto sociale italiano”, così come “sempre desta è stata l’attenzione nei riguardi dell’humanum”.
L’umanesimo cristiano. “Oggi l’umanesimo cristiano sembra essere soltanto una variante minoritaria tra i numerosi e differenti umanesimi che preferiscono non richiamarsi ad alcuna ispirazione evangelica”, sottolineano i Vescovi.
Per questo, “pur nella consapevolezza della natura plurale dell’odierna società”, uno degli scopi del Convegno sarà quello di “proporre alla libertà dell’uomo contemporaneo la persona di Gesù Cristo e l’esperienza cristiana quali fattori decisivi di un nuovo umanesimo”, a partire della consapevolezza che “l’annuncio dell’evento di Cristo sia capace di interagire con Chiese e confessioni cristiane, con le religioni e con le diverse visioni del mondo, valorizzando tutti gli elementi positivi che la modernità può offrire in abbondanza”.
Dialogo con il mondo. La fede “ci rende capaci di dialogare col mondo, facendoci promotori di incontro fra i popoli, le culture, le religioni”. Ecco perché “vale la pena di accogliere il richiamo all’umano” sulla scia del Magistero pontificio contemporaneo.
“La difesa dell’integrità umana – scrive la Cei – va di pari passo con la sostenibilità dell’ambiente e dell’economia, giacché i valori da preservare sul piano personale (vita, famiglia, educazione) sono pure determinanti per tutelare quelli della vita sociale (giustizia, solidarietà, lavoro)”.
Tra i problemi particolarmente urgenti su cui dialogare con “tutti gli uomini di buona volontà” vi sono: famiglia, cultura, economia, politica, convivenza sociale, custodia del creato, pace.
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