Sarà don Ciotti ad accendere l’Albero

Il sacerdote torinese è noto per il suo impegno sociale e la sua lotta alla mafia

Don Luigi Ciotti, sacerdote da decenni attivo sul fronte dell’impegno sociale in favore dei più umili e nella lotta alla mafia, ha accettato di premere quest’anno il pulsante che incendia il monte Ingino e disegna d’incanto l”Albero di Natale più grande del mondo’. La suggestiva cerimonia, in programma come ormai da 27 anni nella serata del 7 dicembre, continuerà a vedere protagonista una personalità nella cui opera si sintetizzano quei messaggi di pace, solidarietà e condivisione cui la grandiosa luminaria si richiama e si ispira, attingendo direttamente alla tradizione ed alla cultura eugubina che hanno assorbito e testimoniato nei secoli gli insegnamenti del patrono sant’Ubaldo e di san Francesco, di cui Gubbio è legittimamente considerata la seconda patria. Don Ciotti è da sempre dalla parte delle persone segnate dal disagio, per ‘dar voce a chi non ha voce’, per realizzare quelle ‘utopie concrete’ della strada che il cardinale Pellegrino fin dalla sua ordinazione a sacerdote nel 1972 gli aveva assegnato come parrocchia. Nel 1965 fonda il Gruppo Abele che ad oggi conta oltre 350 persone impegnate in attività di accoglienza attraverso due servizi di pronto intervento a Torino, otto comunità con persone con problemi di tossicodipendenza, alcolismo o malate di Aids, un servizio notturno per senza fissa dimora; è impegnato in interventi di cooperazione internazionale in Costa d’Avorio, Guatemala, Messico, Burkina Faso, Senegal. Nel 1995 fonda ‘Libera’, l’associazione per la lotta contro tutte le mafie e per la promozione di una cultura della legalità cui si richiamano oltre 700 gruppi sia locali che nazionali. ‘Per noi e per l’intera città – ha dichiarato Danilo Sannipoli, presidente del comitato Alberaioli, nei quali si riconoscono i volontari che dal 1981 realizzano un’impresa che ha saputo assumere fama internazionale proprio per i suoi significati – è un onore averlo a presenziare la cerimonia di accensione del prossimo Natale, già di per sé ricco per questa sua testimonianza’. Nel 2006 il pulsante era stato premuto da mons. Macram Max Gassis, vescovo della diocesi di El Obeid in Sudan dove, a Turalej, il Rotary eugubino ha costruito un ospedale dedicato a sant’Ubaldo; e dal prof. Pier Giuseppe Pelicci, oncologo di fama internazionale, che con le sue ricerche ha contribuito a ridare più di un sorriso. Nel 2007 protagonista è stato Pietro Spirito, direttore generale di Telethon.

AUTORE: Giampiero Bedini