“Per due giorni e mezzo (20-22 novembre, presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli) – ci dice meravigliato mons. Vittorio Peri, direttore dell’Istituto teologico di Assisi, – circa cinquecento persone hanno assistito ininterrottamente alle conferenze che venivano tenute dai vari relatori. E’ stato un vero successo, dovuto certamente al richiamo della figura e della storia di questa straordinaria donna, Chiara, che affascina e suscita ancora emozioni nell’epoca attuale”. Il convegno lungamente e scrupolosamente preparato ha visto in opera i maggiori studiosi del francescanesimo invitati dall’Istituto teologico di Assisi che ha organizzato il convegno in collaborazione con la Scuola superiore di studi medievali e francescani del Pontificio Ateneo antoniano di Roma. Con questo convegno e per la sua riuscita si pone in risalto l’alta qualificazione dell’Istituto teologico e la sua collocazione dentro il quadro degli studi teologici, Ci sembra una felice connessione con la vocazione dell’Umbria e con la rilevante presenza francescana sia maschile che femminile in un rapporto non solamente devozionale ma di approfondimento teologico con ricadute anche sul piano pastorale e civile. Le figure di Chiara e di Francesco infatti hanno qualcosa da dire e da insegnare agli uomini e alle donne del nostro tempo anche sul piano della fede personale e dell’etica sociale, nella direzione della pace e dello stile della vita. Chiara è stata sempre posta in secondo piano rispetto a Francesco. Ma anche Chiara è una figura di pace. Se Francesco è stato rivoluzionario, la Santa, considerata l’epoca in cui è vissuta, lo è stata anche di più. Chiara ha una sua peculiarità. In occasione del 750’anniversario della morte della Santa si è svolto un convegno internazionale “Clara claris praeclara”, che si è concluso con l’attribuzione del premio televisivo Santa Chiara, patrona della televisione dal 1958. Padre Pietro Messa, direttore del convegno, ha sottolineato che la Santa “ha una sua individualità. E’ stata la prima donna nella storia della Chiesa che ha dettato una regola. Perchè Chiara ha ben chiaro un principio che sottolinea la sua modernità: l’istituzione è la modalità attraverso cui l’ideale si concretizza e si storicizza”. Padre Messa, dell’ordine dei frati minori, ha sottolineato la modernità di Chiara sul versante dell’impegno per la pace. “Ora che viviamo in un periodo particolare, in cui le ragioni della guerra sono dettate dall’odio – ha detto il francescano – Chiara è la testimonianza che le radici della pace sono alimentate dalla preghiera, simbolo della purificazione. Si parla sempre della visita di Francesco al sultano d’Egitto ma si dimentica che Chiara salvò Assisi dall’assedio. E la Santa ci dice, sempre nella direzione di concretizzare l’ideale, che la pace, per non essere un’utopia, deve trovare modalità di concretizzazione”. Padre Messa ha parlato anche dei mezzi di comunicazione di massa “strumenti per la divulgazione del dialogo”.
Santa Chiara affascina ancora
Convegno internazionale su santa Chiara
AUTORE:
R.C.