Sanità e casa e ancora gli ultimi dubbi sulla regolarizzazione

Immigrazione: perplessità su alcune questioni che riguardano la sanatoria

Da qualche settimana, allo sportello per l’immigrazione della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia si stanno rivolgendo molti extracomunitari in attesa di essere regolarizzati per motivi di lavoro, per chiedere informazioni sulla possibilità di usufruire di assistenza sanitaria. La risposta è appena arrivata dalla Regione dell’Umbria che, a differenza di quanto fatto dalle vicine Regioni del Lazio e della Toscana, si è mossa in maniera piuttosto guardinga. Forse troppo. Infatti su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, Maurizio Rosi, la Giunta regionale dell’Umbria ha adottato una delibera che prevede per gli stranieri non appartenenti all’Unione europea ed in attesa di regolarizzazione per motivi di lavoro, l’attribuzione del codice ‘stp’ (straniero temporaneamente presente). Questo consente, secondo quanto stabilito dal governo regionale, l’erogazione agli extracomunitari dell’assistenza sanitaria fino all’accoglimento della richiesta di regolarizzazione: in caso di accettazione della domanda, il cittadino straniero verrà regolarmente iscritto al servizio sanitario regionale. In realtà, l’Umbria non ha modificato nulla rispetto a qualche mese fa, ossia rispetto a quando – anche nella piena clandestinità – gli immigrati avevano comunque diritto all’assistenza sanitaria di emergenza, comprensiva dell’accesso al Pronto soccorso e dei ricoveri ospedalieri d’emergenza e senza pagamento: niente accesso, invece, alle prestazioni erogate dal medico di base. Già dal 17 ottobre scorso, il Lazio e la Toscana iscrivono invece al servizio sanitario nazionale, per tre mesi o comunque fino al completamento della procedura di regolarizzazione, quei cittadini extracomunitari che hanno avviato il procedimento di emersione dalla clandestinità. Altra questione molto “calda” affrontata proprio in questi ultimi giorni della “sanatoria” per gli immigrati, come conferma il responsabile dello sportello immigrazione della Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, l’avv. Giorgio Pallucco, è costituita dal problema degli alloggi per gli extracomunitari irregolari: chi affitta loro un appartamento o ospitano a titolo gratuito uno straniero clandestino ha l’obbligo, entro l’11 novembre prossimo, di denunciare all’autorità di Pubblica sicurezza la presenza dell’extracomunitario. In caso di non adempimento di tale segnalazione, la legge prevede una “multa” per i trasgressori che parte da 160 euro e che può arrivare a 1.100 euro. “Il nostro lavoro – afferma l’avvocato Pallucco – è molto grande, proprio in queste ore: stiamo infatti contattando tutti i proprietari delle case di Spoleto e dintorni o gli stessi immigrati che hanno presentato la domanda di regolarizzazione avvalendosi della nostra intermediazione per allertarli sugli ultimi adempimenti relativi alla casa previsti nel quadro della nuova legge ‘Bossi-Fini'”.

AUTORE: Nerica Eminovic