Che significato può avere, oggi, nel terzo millennio, celebrare e festeggiare la figura di un Santo vissuto otto secoli fa?Storicamente la festa del Patrono è stata l’occasione per venerare la figura di un pastore d’anime, di un Vescovo al servizio del popolo; ma credo sia rilevante osservare questa figura anche dal punto di vista del monaco, dedito alla preghiera, alla purificazione del cuore e alla lotta contro le tentazioni. Strada che porta all’unità e alla comunione con se stessi e con Dio. Rinaldo è stato un Vescovo atipico, poiché ha continuato sempre ad essere un monaco, prima di tutto, rifiutando in un certo qual modo di essere considerato un signore con la corte e tutti i privilegi ad esso relativi. Rinaldo, che vuol dire potente consigliere, vissuto tra il 1157, data presunta, e il 1217 anno della sua morte, fu elevato alla gloria degli altari dal suo successore Pelagio, proclamandolo Santo e fissando la festa il 9 febbraio di ogni anno; la sua venerazione fu interrotta a causa della distruzione della città, ad opera dell’esercito di Federico II nel 1248, e ripresa successivamente, quando si notò che l’unica tomba a non essere stata violata era proprio quella di san Rinaldo. Domenica 9 febbraio presso la struttura provvisoria allestita in San Felicissimo, la comunità nocerina celebrerà solennemente la ricorrenza di San Rinaldo. L’intera città si sta preparando all’evento religioso, partecipando ad una novena di preghiera iniziata il 30 gennaio per terminare il 7 febbraio; la vigilia sarà animata da una festa di preghiera guidata da un gruppo di giovani, mentre la domenica alle ore 11,15 si svolgerà una solenne messa concelebrata dalvescovo mons. Sergio Goretti; il sindaco della città, Antonio Petruzzi, accenderà il tradizionale cero votivo offerto dall’Amministrazione comunale. Il rito affonda le sue radici nella storia della città e richiama alle consuetudini ed agli obblighi del libero comune medievale, come previsto dagli statuti comunali del 1371, e reintrodotto nel 1989 dall’allora amministrazione. Alle ore 16,00 si svolgerà una solenne processione seguita da una messa con la quale si concluderà ufficialmente la liturgia, pronta a riprendere con maggior trasporto l’anno che verrà. Nella convinzione di poter interpretare i sentimenti di devozione degli abitanti della città di Nocera Umbra, trascrivo questa breve preghiera a san Rinaldo: “O san Rinaldo, volgi il tuo sguardo pietoso, non solo a noi, ma anche a tutti coloro che a te ricorrono. Tu che scegliesti tua dimora, in vita di penitenza e preghiera, in antro oscuro per la conquista della vita celeste, ci sia il tuo esempio sprone ad amare la povertà, la preghiera, il sacrificio. Mentre ad oggi ancora, dopo tanti secoli le tue preziose reliquie, ci parlano di vita beata in terra e in cielo, da te, o Santo Taumaturgo, attendiamo celesti favori per imitarti e raggiungerti nella gloria del Cielo. Amen”.
San Rinaldo: un vescovo al servizio del popolo
Nocera Umbra si appresta a festeggiare il patrono della città
AUTORE:
Marta Ginettelli