Per tirarsi fuori dalle sabbie mobili di una situazione resa delicatissima da difficoltà economiche e procedure da rispettare per non perdere il diritto a finanziamenti pubblici, il cosiddetto “Puc di San Pietro” si adatta, cercando soluzioni che gli consentano di arrivare in ogni caso in porto. Non solo posti auto, ma anche esercizi commerciali al piano rialzato che si apre su via Fonte Avellana.
Per portare a termine un’opera che fin dall’avvio ha conosciuto qualche difficoltà il parcheggio pluripiano in fase di costruzione a ridosso del monumentale complesso di San Pietro, previsto su tre livelli, di cui due interrati, a servizio di una delle zone più in difficoltà del centro storico, da realizzare con una sinergia pubblico e privato, è indispensabile una rielaborazione del progetto iniziale senza snaturarne più di tanto le finalità, ma apportando modifiche capaci di ridare gambe e fiato ad una struttura che rischia altrimenti la paralisi, con effetti disastrosi sul piano finanziario ed estetico.
È quanto ha proposto l’assessore alle Grandi opere Raffaello Di Benedetto, sicuro di aver trovato ormai la soluzione giusta dopo essersi confrontato a lungo, oltre che con i tecnici comunali e la ditta appaltante, anche con Regione e Cipe, enti dai quali sono arrivati contributi a fondo perduto per circa quattromilioni di euro rispetto agli undici previsti. “Abbiamo ereditato una situazione difficilissima – premette Di Benedetto – con davanti prospettive preoccupanti. Non completare l’opera significherebbe però andare incontro ad effetti devastanti, sotto molti punti di vista”.
Tutto o quasi è legato ad una impostazione che non ha trovato consensi: le risorse sarebbero dovute arrivare dalla concessione a privati per trent’anni di box e posti macchina: su 120 ne sono stati prenotati però appena 36. Una risposta che ha messo in crisi tutte le prospettive. “La proposta che stiamo elaborando – ha confidato Di Benedetto – muove da una constatazione: il piano rialzato ha un’altezza di oltre quattro metri, tale insomma da poter essere utilizzato per spazi commerciali, sicuramente appetibili. Da qui la proposta di prevedere negozi anziché posti auto, valorizzando come parcheggio pubblico e privato gli spazi degli altri due piani interrati”. Confermate tutte le altre risorse, compresi i collegamenti verticali meccanizzati per agevolare l’accesso da via del Cavarello a via Boncompagni, una perpendicolare di corso Garibaldi.
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AUTORE:
Giampiero Bedini