Che Francesco d’Assisi fosse un personaggio esemplare per molti aspetti della vita cristiana, e che abbia avuto un influsso benefico lungo i secoli, fino al punto da considerare il suo movimento come una rivoluzione e una riforma nella Chiesa e nella società, era un dato acquisito e fondato su studi e documenti. Il convegno di Perugia ha approfondito questo dato soprattutto nell’ambito della medicina e della cura dei malati.
I lavori si sono svolti nei giorni 18 e 19 ottobre in sala dei Notari, aperti alla cittadinanza, ma rivolti in particolare a studenti e docenti della facoltà di Lettere e filosofia e della facoltà di Medicina. Sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, il convegno nazionale dal titolo “Scienza, natura, pratiche terapeutiche nella rivoluzione francescana” è stato organizzato dal prof. Lino Conti, ordinario di Storia e filosofia della scienza, Università degli studi di Perugia, con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e il patrocinio della Regione Umbria.
Il prof. Lino Conti, nell’introduzione e nei suoi vari interventi, ha evidenziato la portata del francescanesimo nello sviluppo della civiltà occidentale e nell’attuale stato globalizzato dell’umanità anche attraverso la citazione della testimonianza di importanti storici e filosofi.
Nel portate il saluto da parte del vescovo, mons. Elio Bromuri, vicario episcopale per la cultura della diocesi perugina, ha rilevato come l’inizio del convegno coincidesse con la festa liturgica di san Luca, patrono dei medici, ed ha ricordato la tradizionale cura che i cristiani di tutti i tempi hanno rivolto agli ammalati e al mondo della medicina, mossi dall’insegnamento del Vangelo. Un saluto e un contributo da studioso e da cittadino di Assisi è stato portato dal preside Giorgio Bonamente.
“Il convegno – ha ricordato Conti – ha un suo specifico significato dato dalla costituzione di una cattedra di Studi francescani, unica in Italia, all’Università di Perugia, voluta da Giuseppe Ermini negli anni Sessanta, e si inserisce nel contesto della rinascita degli studi sul contributo del movimento francescano allo sviluppo del pensiero scientifico moderno”.
L’evento ha avuto una sequenza di lezioni magistrali tenute da relatori di chiarissima fama internazionale.
Il prof. emerito Giorgio Cosmacini (il più autorevole storico della medicina vivente, docente all’Università San Raffaele di Milano) e il prof. emerito Adolfo Puxeddu, già preside della facoltà di Medicina dell’ateneo perugino, hanno trattato di temi della storia della medicina e dei problemi che deve oggi affrontare, con dei paradossi che Cosmacini ha brillantemente illustrato. Vi è stata un’applauditissima relazione del prof. emerito Dario Antiseri, che ha portato l’attenzione sui valori che il cristianesimo ha portato nel tessuto della storia europea. Interessanti relazioni del prof. Francesco Di Pilla (“Il san Francesco di Sabatier e la guerra”) e di altri, anche giovani ricercatori, su temi specifici di grande interesse.