San Benedetto. Atto accademico nel 60° di proclamazione a patrono d’Europa

Con la lettera apostolica Pacis nuntius, Papa Paolo VI il 24 ottobre del 1964 ha proclamato san Benedetto da Norcia patrono principale d’Europa.

San Benedetto “messaggero di pace, realizzatore di unione”

Nel testo si legge: “Messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente: questi i giusti titoli della esaltazione di san Benedetto abate. Al crollare dell’Impero romano, ormai esausto, mentre alcune regioni d’Europa sembravano cadere nelle tenebre e altre erano ancora prive di civiltà e di valori spirituali, fu lui con costante e assiduo impegno a far nascere in questo nostro continente l’aurora di una nuova èra”. Di sconvolgente attualità anche a distanza di decenni.

“Atto accademico” a Norcia per il 60° dalla proclamazione

Per celebrare la ricorrenza dei 60 anni, l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia in collaborazione con il Comune di Norcia ha organizzato un ‘Atto accademico’ con relatori d’eccezione quali dom Donato Ogliari, abate di San Paolo fuori le Mura, Paolo Gentiloni, commissario europeo, Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, mons. Mariano Crociata, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea. A fare gli onori di casa l’arcivescovo diocesano mons. Renato Boccardo e il sindaco di Norcia Giuliano Boccanera.

Boccardo: “il dialogo possibile e reciproco ancora fecondo tra Benedetto e l’Europa”

“Con questo Atto accademico intendiamo guardare oggi al dialogo possibile e reciproco e certamente ancora fecondo tra Benedetto e l’Europa, alla cui costruzione anche le Chiese vogliono assicurare il loro fattivo contributo – ha detto mons. Boccardo. – L’auspicio di omaggio alla memoria del Santo di Norcia possa contribuire non solo a risvegliarne il ricordo, ma a riproporne la saggezza del pensiero e dell’azione che ancora possono proiettare un fascio di luce sul cammino presente e futuro del nostro Continente”.

Boccanera: “san Benedetto è stato uno dei costruttori dell’Europa”

Particolarmente emozionato il primo cittadino Giuliano Boccanera, che nel suo indirizzo di saluto ricorda: “San Benedetto, con la sua Regola e con la fondazione dei monasteri benedettini, è stato uno dei costruttori dell’Europa, delle sue radici spirituali e culturali.

Dom Ogliari: “Benedetto ci invita a desiderare e amare la pace con tutte le nostre forze”

L’abate di San Paolo fuori le Mura, dom Donato Ogliari, nel suo intervento su “Benedetto e l’Europa” ha delineato la pace prospettata dal Santo: per lui la “ricerca della pace porta a ricercare ciò che sta a cuore a Dio, anche quando si tratta di decifrare le grandi sfide del proprio tempo, quelle della macrostoria. Benedetto ci invita a desiderare e amare la pace con tutte le nostre forze, e a seminarla e diffonderla in ogni situazione con le parole e con la vita, senza perderci d’animo, anche quando dovesse costare fatica e lacrime”.

L’abate si è quindi soffermato sul rispetto per la persona che emerge dalla Regola: “A imitazione di Gesù, san Benedetto esorta ad avere uno sguardo nuovo e accogliente che salvaguardi l’unicità e la dignità di ogni persona, e che sappia riconoscere in ogni fratello e sorella non un avversario, ma un soggetto con cui entrare in relazione rispettosa e dialogica; non un concorrente, ma un proprio simile con cui collaborare e, insieme, cercare e perseguire il bene comune; non un territorio ostile – l ’enfer [inferno], come affermava Sartre – ma la ‘terra familiare’ di Dio”.

Ogliari ha infine parlato della funzione preziosa che svolgono i monasteri benedettini nella società secolarizzata: “Pongono al centro le relazioni fraterne, cercando di arginare il crescente iperindividualismo e di bonificare quel clima malsano, fatto di irrispettosità, di malevolenza, di calunnia, di parole e gesti violenti che mirano a distruggere l’altro e che ammorbano la convivenza”.

Mons. Crociata: Le Chiese per l’Europa

Mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea, ha parlato sul tema “Le Chiese per l’Europa”. “La nostra Chiesa e le Chiese – ha detto – guardano con simpatia e stima alla contemporaneità dell’Europa, e in particolare dell’Unione europea. Non perché in essa tutto sia positivo e apprezzabile. Le preoccupazioni e le circostanze di questo tempo – in particolare economiche e belliche – vanno in ben altra direzione. Tuttavia, come Chiese, sentiamo che questa Europa è anche frutto di ciò che esse sono state e sono diventate.

Siamo parte di un unico destino storico. Le Chiese non si sentono fuori dalla corrente della Storia presente, che tutto abbraccia e rimescola. Sanno però di portare dentro la Storia, nonostante gli errori e le fragilità, i segni e la forza di qualcosa di più grande di ogni sia pur buona realtà umana. Sentono la responsabilità di un messaggio, di una presenza che è sacramentale, segno vivo di una efficace Guida dall’alto, che non sono esse stesse a gestire e tanto meno a dominare, ma di cui sono strumento perché passi attraverso di esse e giunga benefica a tutti quelli che sono disponibili ad accoglierne il dono e la grazia”.

Paolo Millefiorini
Francesco Carlini

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