La chiesa di San Paolo del Chiascio – attigua all’odierno cimitero comunale – è il più antico e ragguardevole edificio sacro di Bastia Umbra. Rimasto chiuso per i danni causati dal terremoto del 1997, è ora pronto ad accogliere nuovamente fedeli e turisti del “sacro”, dietro il richiamo di Chiara d’Assisi, lì accorsa a difendere la sua professione di fede. Sono stati difatti recentemente portati a termine i lavori di consolidamento e di risistemazione del fabbricato. Situata a circa un chilometro dal centro storico di Bastia Umbra (nei pressi del ponte di Bastiola, lungo la strada che conduce ad Assisi), la piccola chiesa romanica è la più antica testimonianza di un passato degno di rilievo. Il luogo fu sede di un monastero di benedettine già esistente nel 1192. La chiesa è legata alla storia del francescanesimo; in essa, infatti, nel 1211 (o 1212) si rifugiò la giovane Chiara di Assisi, fermamente intenzionata a seguire l’ideale di vita evangelica sull’esempio di san Francesco. Chiara resistette con perseveranza alle ire dei familiari che volevano ricondurla a casa. L’episodio ha avuto anche l’onore di ispirare anche la pittura. Ne è prova la preziosa tavola del maestro di Santa Chiara (1283 circa), attribuita dai più a Cimabue e conservata nella parete destra del transetto nella basilica sepolcrale della Santa in Assisi. S. Paolo delle Abbadesse, semplice e austera, è posizionata con l’abside rivolta ad oriente. L’analogia con altri monumenti induce a collocare la sua edificazione al tardo XI secolo. La costruzione fu eseguita prevalentemente in scaglia rosa e bianca, una pietra le cui cave si trovano sul monte Subasio. Quella posteriore è la parte più bella e antica del sacro edificio. All’interno, la chiesa conserva la forma romanica ad un’unica navata con tetto a travature palesi, abside semicircolare con bifora. Nel 1862 l’edificio fu incorporato nel pubblico cimitero voluto dal Comune sull’area claustrale del monastero delle Abbadesse. Un ruolo che si è concluso con il venir meno della funzione cimiteriale in coincidenza con l’edificazione della moderna chiesa di Cristo Redentore. La chiesa di San Paolo delle Abbadesse – ora inserita in un “itinerario del sacro” dedicato ai luoghi clariani – è tornata dall’11 ottobre 2003 in custodia e gestione del monastero benedettine S. Anna di Bastia Umbra. Per il futuro immediato le monache intendono tenere aperta la chiesa durante il giorno; assicurare alcune celebrazioni significative con la presenza delle monache stesse; offrire momenti di preghiera comunitaria a scadenze fisse e in ricorrenze particolari.
S. Paolo delle Abbadesse: vi si rifugiò santa Chiara
AUTORE:
Roldano Boccali