La campagna elettorale finisce, e Rutelli e Berlusconi, oltre che il faccia a faccia in tv, si sono risparmiati anche l’Umbria. Forse perchè il primo dà per scontata la vittoria del suo schieramento, e il secondo dà altrettanto per scontata la sconfitta? Certo, se fosse così, il tanto agitarsi delle due compagini per acquisire consensi si poteva indirizzare ad altro. E’ venuto invece Fini, che ha fatto un rapido ma intenso giro in varie città umbre, e una scappata l’ha fatta anche Casini. Poi, per il Polo, nient’altro. Per l’ Ulivo anche meno. Anzi, si sono visti poco anche quei politici di un certo rilievo nazionale che sono candidati in Umbria (tipo Angius e Fumagalli). Tra i non allineati, da segnalare il passaggio di Di Pietro e di Giulio Andreotti. Basta. Non si tratta di fare la conta dei big per capire se l’Umbria viene considerata politicamente ed elettoralmente importante. E’ il dopo che conta. Chi vince vince, che considerazione avrà di una regione di 800 mila abitanti che già la Fondazione Agnelli avrebbe voluto smantellare? e che rapporti ci saranno tra il futuro governo nazionale e quello regionale, specie nella prospettiva, ritenuta a priori penalizzante per i “piccoli”, del federalismo?
RUTELLI-BERLUSCONI: NIENTE FACCIA A FACCIA. E NIENTE UMBRIA
AUTORE:
Gad