A Roveto, piccola frazione del comune di Gualdo Tadino, scende la sera. ‘ Che c’è di strano? ‘ potrebbe dire chiunque. Quando si fa buio, del resto, in ogni paese le strade divengono silenziose, i lampioni ondeggiano al vento che scende dalle gole appenniniche, si intravedono dalle finestre illuminate squarci di vita domestica. Insomma: le solite cose. Ma a Roveto no. Chi passasse per il paesetto coglierebbe una strana animazione: rumori di martelli, seghe, voci che giungono da dietro i garage semiabbassati, un viavai di persone che trasportano scatoloni, imballi, attrezzi e molte altre cose fino a tarda ora. Ma che succede a Roveto? Semplice: si prepara il presepio vivente, l’appuntamento per cui la piccola frazione gualdese si è guadagnata gli onori della cronaca regionale. Una delle rievocazioni natalizie più rinomate, tanto da essere ricordata persino dalla guida del Touring Club. In un piccolo paese come Roveto, che si autofinanzia, non è certo semplice trovare i fondi necessari per il presepe. Ma, alla fine, tutti i problemi sono stati risolti e ci si è rimboccati le maniche, come al solito, lavorando soprattutto di sera e, in qualche caso, persino di notte. Così, la sera della vigilia di Natale, a partire dalle 21, dopo la solenne messa, tutto il paese, abbarbicato com’è alle balze del monte Penna, diventa un unico e suggestivo presepio. Figuranti, tutti gli abitanti del paese, nei costumi dell’epoca di Gesù e dalle porte spalancate delle case di pietra, le donne del paese offrono ai visitatori da bere e da mangiare, e i falegnami e i fabbri, con gli attrezzi tradizionali del mestiere, continuano a lavorare. Nel punto centrale, nella capanna della natività, Maria, appena giunta dalla montagna con Giuseppe, dà alla luce il Bambino (il bimbo più piccolo del paese), riscaldata dal fiato del bue (vero) e dell’asino (vero anch’esso).È un impegno totale per tutto il paese, anche perché la rievocazione viene replicata ‘ e lo sarà anche quest’anno ‘ il giorno di Natale e quello di santo Stefano a partire dal tramonto. Ma si tratta davvero di uno dei presepi viventi più belli: è davvero da non perdere.
Roveto (Gualdo Tadino): tutti al lavoro per il presepio vivente
Un paese che diventa presepio
AUTORE:
Pierluigi Gioia