“Benedetto Colui che viene nel nome del Signore, ad illustrare con lo splendore della Sua porpora, ma soprattutto con la profondità della Sua devozione e pietà mariana, la nostra grande festa a Maria!”.
Così scriveva il 22 maggio 1955 La Voce a proposito del card. Angelo Giuseppe Roncalli, attesissimo ospite d’onore alle celebrazioni nel primo centenario dell’incoronazione della Madonna delle Grazie nella cattedrale di Perugia l’8 settembre 1855 per mano di Gioacchino Pecci, futuro Leone XIII. Patriarca di Venezia, primate della Dalmazia e metropolita della provincia ecclesiastica delle Tre Venezie, Roncalli viene mostrato in una foto a Beirut, dove era stato inviato nell’ottobre 1954 da Pio XII al Congresso nazionale mariano libanese e aveva incoronato Maria Regina del Libano nel santuario di Harissa, prospiciente il mare.
Sabato 28 maggio 1955, il Patriarca di Venezia arrivò in treno a Terontola nel pomeriggio, accolto dall’arcivescovo Mario Vianello e dalle autorità cittadine. Un corteo di oltre sessanta auto lo condusse nel cuore di Perugia da Tuoro a Corciano a Fontivegge, con soste frequenti tra la folla festante. Domenica 29, solennità di Pentecoste, presiedette il pontificale (con la corale diretta da don Pietro Squartini e un giovane don Dino Contini all’organo) e nel pomeriggio la grandiosa processione, che si dovette abbreviare a causa di una minaccia di temporale. Il lunedì di Pentecoste visitò le opere diocesane dedicate a Maria: i lavori del nascente seminario di Montemorcino, il santuario di Castel Rigone, la colonia permanente di Preggio (che a ricordo dell’evento si appresta a intitolare a Giovanni XXIII la piazza principale) e il Collegio per l’educazione e l’istruzione della gioventù a Pieve del Vescovo.
Il Cardinale ripartì sempre da Terontola il 31 maggio, dopo aver celebrato, a chiusura del mese mariano, all’altare della Madonna. Già amatissimo e “in mirabile ascesa”, conquistò sin dalle prime battute i perugini rievocando l’incontro giovanile a Roma con il card. Satolli, colui che il 4 settembre 1898 aveva posto sul capo della Madonna una seconda volta la corona (che nel frattempo era stata rubata). La Voce sottolinea più volte le consonanze spirituali tra Perugia e il presule, simboleggiate dalla coincidenza dell’ordinazione sacerdotale di Roncalli il 10 agosto 1904, festa di san Lorenzo.
Alla fine della processione, il Patriarca espresse “il suo compiacimento per uno spettacolo di fede che gli è parso il più bello di quanti egli abbia mai visto nel suo intenso pellegrinare e in oriente e in occidente” e dichiarò – profetico al di là delle intenzioni – che la data del 29 maggio 1955 si dovesse allineare alle grandi ricorrenze mariane della città di Perugia: prima ancora del 1855, il “voto” del 1629 e del 1631 (attestati dagli Annali decemvirali, come più tardi nel 1716), quando la cittadinanza si pose all’unanimità sotto la protezione di Maria.
La Voce accompagnò l’evento del 1955 con un apparato di articoli storici che oggi rimangono fonti insostituibili per gli studiosi.