Una giornata di preghiera, il 15 agosto, e un forte invito a rompere il muro dell’indifferenza. Sono le richieste contenute nel recente messaggio della Presidenza della Conferenza episcopale italiana dal titolo Noi non possiamo tacere. La continua e sistematica strage di cristiani dovrà finalmente spingere il mondo occidentale a una convinta presa di posizione.
Perché occuparsi dei cristiani perseguitati? La Scrittura insegna che tutti coloro che sono stati battezzati sono tra loro uniti, formando un unico Corpo. L’apostolo Paolo afferma: “Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo” (1Cor 12,12 -13). Da questo deriva che nessuno può disinteressarsi degli altri. Anzi, “se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme” (12,26).
Davanti alle notizie che ci giungono sul martirio dei cristiani – notizie talvolta poche e sommerse da altre meno importanti – ci si sente colpiti dentro. Quei cristiani le cui case sono state marchiate con l’iniziale del Nazareno, quei cristiani scacciati dalla loro terra, vessati, umiliati e barbaramente uccisi, quei cristiani si sente che ci appartengono, sono parte di noi, sono come noi. La loro sofferenza diventa la nostra, anche se in noi certamente meno forte e devastante. Non è semplice solidarietà, come si può provare nei confronti di coloro che hanno i medesimi nostri ideali, è qualcosa di più. Abbiamo la stessa carne, formiamo insieme il Corpo mistico di Cristo, così le loro ferite sanguinano in tutti.
Questo sguardo permette di intravvedere una realtà tanto misteriosa quanto reale e viva. Per analogia al corpo, le membra posso aiutarsi le une le altre. Questo attesta la consolante verità di fede della Comunione dei santi: tutti i fedeli, in forza del battesimo, sono uniti tra loro e con Cristo, da cui ricevono energia e vita. Così, il bene compiuto da qualcuno – nell’ordine della grazia – va a vantaggio di tutti e la preghiera di intercessione degli uni diviene efficace per gli altri.
In quest’ottica i Vescovi italiani, di fronte alla persecuzione dei cristiani, indicono una giornata di preghiera nazionale. Invitano a pregare affinché gli oppressori desistano, ma anche perché i fratelli e lo sorelle che soffrono a motivo della loro fedeltà a Cristo siano sostenuti con la grazia di Cristo, che come vita corre nel corpo o come linfa scorre dalla vite ai tralci. Questo è un primo e forte motivo per cui i cristiani non possono disinteressarsi dei fratelli nella persecuzione.
Ma c’è ne è un altro di ordine culturale, che deve riguardare tutti gli uomini di buona volontà. Il mondo contemporaneo è giustamente sensibile nei confronti della libertà. I diversi totalitarismi che hanno soffocato l’Europa nel secolo scorso hanno avuto come reazione convinta l’affermazione della libertà nell’esprimere le proprie convinzioni, a cominciare da quelle religiose. La Chiesa cattolica ha offerto nel Concilio Vaticano II un’importante Dichiarazione sul tema della libertà religiosa, affermando che essa affonda le sue radici direttamente nella stessa dignità umana.
Affermare il contrario significa lasciare il predominio alla forza e al sopruso. Ecco perché l’Europa non può continuare a essere – scrivono i Vescovi italiani – “distratta ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani”. Per l’Europa, distruggere il cristianesimo vuole anche dire, demolire la casa in cui è nata.
Preghiera per il 15 agosto
La Cei ha predisposto una Monizione iniziale e una Preghiera dei fedeli da recitare il 15 agosto per i cristiani perseguitati. La preghiera dei fedeli si apre con le parole: “Maria, Madre del Signore, è segno splendente sul cammino del popolo di Dio, figura di un’umanità nuova e fraterna. Chiediamo a lei, Regina della pace, di intercedere perché, nei Paesi devastati da varie forme di conflitti e dove i cristiani sono perseguitati a causa della loro fede, la forza dello Spirito di Dio riporti alla ragione chi è irriducibile, faccia cadere le armi dalle mani dei violenti, e ridoni fiducia a chi è tentato di cedere allo sconforto”.