Anche in Umbria la revisione delle Circoscrizioni giudiziarie ha provocato disagi, proteste e richieste di rinvio dell’applicazione della nuova legge. Nella più tipica ‘tradizione’ italiana, l’entrata in vigore delle nuove regole non è stata accompagnata da un minimo di organizzazione logistica.
Sono stati soppressi il tribunale di Orvieto (sotto Terni) e le sedi distaccate del tribunale di Perugia a Città di Castello, Gubbio, Assisi (i processi passano a Perugia), Todi e Foligno (tra Spoleto e Perugia). Al momento, per Perugia, è stata trovata un soluzione logistica nella sede degli archivi comunali a Balanzano per tenere gli udienze civili, tra le proteste degli avvocati.
Occorre valutare se la protesta nasca da una sostanziale contrarietà allo spirito della legge che punta ad accentrare per risparmiare (tra risorse finanziarie e personale) ma crea, a detta degli avvocati, solo disservizi e disagi; oppure ci sia una forte difesa corporativa.
La realtà dice una cosa: i processi fissati nelle varie sezioni distaccate slitteranno di diversi mesi, e l’annoso problema di strutture informatiche e di personale (a partire dal numero dei giudici) non è stato per niente risolto.
La politica umbra si è data da fare, soprattutto i Sindaci delle città in cui sono state soppresse le sezioni distaccate del Tribunale di Perugia, che hanno preso più volte posizione, anche congiuntamente. Ora anche il Consiglio regionale si è mosso approvando a maggioranza una mozione firmata dai consiglieri Oliviero Dottorini (Idv, primo firmatario), Massimo Buconi (Psi), Luca Barberini, Fausto Galanello, Manlio Mariotti e Andrea Smacchi (Pd) che “comprendendo le finalità di un disegno di riforma degli uffici giudiziari rivolto a definire criteri di funzionamento più razionali, innovativi ed economicamente sostenibili e, a regime, a garantire un migliore servizio della giustizia ai cittadini”, chiede all’esecutivo di palazzo Donini di “operare di concerto con le istituzioni locali e i vertici giudiziari umbri, nei confronti del ministero della Giustizia, perché adotti provvedimenti correttivi delle norme di riforma che consentano la costituzione di presìdi giudiziari con funzioni di sezioni distaccate in quelle realtà, come Orvieto, dove vengono soppressi i tribunali, così da favorire un ordinato e funzionale percorso di entrata a regime della riforma stessa.
A fare appello ai presidenti dei tribunali competenti affinché si avvalgano delle disposizioni dell’articolo 8 del decreto legislativo 155, e al fine di evitare possibili disfunzioni, disagi organizzativi nella fase di avvio della riforma e adottino opportuni accorgimenti, anche tramite il temporaneo e transitorio utilizzo degli immobili da sedi di sezioni distaccate soppresse per svolgere servizi amministrativi di prossimità nell’interesse dei cittadini e degli operatori”.
La risoluzione impegna la Giunta ad adoperarsi affinché “la nuova geografia regionale degli uffici giudiziari nel conseguente processo di decentramento degli stessi trovi un riscontro nella definizione dei bacini degli utenti che dovranno utilizzarli, secondo criteri di adeguatezza delle strutture di collegamento e tempi rapidi per l’accesso”.
Nel frattempo la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha incontrato a Roma il ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, e si è detta “fiduciosa” rispetto alle risposte che potranno venire in merito alla riforma delle Circoscrizioni giudiziarie. Nell’incontro la governatrice ha manifestato “i disagi e le difficoltà che in Umbria stanno vivendo cittadini, avvocati e diversi addetti al settore della giustizia, a seguito dell’entrata in vigore della riforma che ha sancito la riorganizzazione degli uffici giudiziari”.