Si sta creando una certa apprensione. Ogni tanto qualcuno mi ferma e mi domanda: “Ma è vero che hanno rubato al Duomo?”. Purtroppo è vero. E sarà quindi bene che l’opinione pubblica sappia come sono andate realmente le cose. Il primo furto è avvenuto il 9 dicembre 2000, quando i ladri che si erano lasciati chiudere in cattedrale, sono scappati dopo aver asportato tre quadri: due preziosi appartenenti ad una collezione di sei quadri (quattro attualmente nel museo del Duomo ed uno di minor valore ma con una cornice preziosa. I ladre sono usciti dopo aver sfondato la porta della sacrestia, per la porta esterna che dà nella piazzetta del Campanile. Il 3 aprile 2001, mentre il parroco celebrava nel Duomo di sotto, i soliti ignoti hanno staccato dal “paliotto” di legno dell’altare maggiore due testine di angelo con le ali, e nascostale, sono usciti tranquillamente passando tra la gente per il Duomo di sotto. In questi giorni poi, nel Duomo di sotto (nel periodo estivo si celebra nella chiesa di sopra) è stato portato via dal portone un bel catorcio in ferro battuto, un semplare di chiusura artigianale che oggi non si trova più. Come ultimo furto di questa settimana sono spariti dal trono del vescovo due sgabelli cinquecenteschi di legno ben lavorato. Possiamo andare avanti così? La cattedrale con la sua storia e la sua arte è una ricchezza della città ed è proprietà di tutti i fedeli. Faccio un vivo appello alle autorità civili, alle forze dell’ordine e a tutti i veri cittadini di collaborare per custodire il più bel tesoro della nostra città. La Giunta regionale dell’Umbria, con la data del 30 maggio 2001, ha presentato una convenzione, firmata anche dal nostro Vescovo. La Cattedrale resterà aperta dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle ore 17.00 alle 19.30. Fuori di questi orari potrà essere aperta solo per visite guidate, su richiesta e per occasioni particolari stabilite dalla parrocchia. E’ doloroso ma necessario.
Ridotti gli orari di apertura della Cattedrale tifernate
Una scelta dolorosa ma necessaria a causa dei numerosi furti di oggetti sacri e preziosi
AUTORE:
Don Loris