La crisi di coppia può anche, paradossalmente, rappresentare un’opportunità di rinascita per gli sposi, per ri-innamorarsi e rinnovare la propria scelta. Un momento fondamentale di crescita in cui, dopo il “terremoto”, si può ricostruire una “casa antisismica”. È l’idea ispiratrice del lavoro sulle coppie che viene svolto presso la Casa della Tenerezza a Perugia, dove il fondatore della comunità per famiglie, don Carlo Rocchetta, teologo e psicologo, continua a tenere incontri (comunitari e individuali) in soccorso alle coppie in crisi, ai fidanzati, ai giovani sposi e anche ai separati e divorziati.
Don Carlo, quali sono le difficoltà delle coppie che si rivolgono alla Casa della Tenerezza?
“La difficoltà nasce quando l’uno o l’altro si sentono soli, non amati dall’altro, non accolti, e vengono qui dicendo: ‘Non sono più felice’. In genere sono le donne a percepire per prime questo stato di crisi, perché sono più introspettive e hanno un mondo interiore più sensibile sul piano dei sentimenti, mentre gli uomini li danno più per scontati”.
Da cosa nascono queste solitudini e queste infelicità?
“Al fondo della solitudine c’è sempre un’immaturità affettiva, sia soggettiva sia di coppia, e un’impreparazione alla vita di coppia che non permette ai coniugi di affrontare in maniera matura la problematica. Come coppia spesso si dà per scontato che dopo il matrimonio il rapporto vada a posto da sé, non si immagina che ci sia un continuo lavoro da fare per stare bene con l’altro. Anche la scarsa preparazione al matrimonio fa sì che dopo un po’ di tempo gli sposi non facciano più nulla per ri-scoprirsi e ri-innamorarsi. Per questo molti decidono di lasciarsi. Anche il contesto sociale e culturale in cui viviamo facilita questa scelta, che in realtà è drammatica”.
E i casi di tradimento?
“Quelli, assieme a tutti gli altri comportamenti dolorosi per la coppia, sono solo alcuni degli effetti della solitudine e dell’immaturità”.
Quando due coniugi sono in crisi il dramma si estende a tutta la famiglia: cosa possono fare i familiari per aiutare la coppia?
“Noi alla Casa della Tenerezza diciamo sempre che salvare un matrimonio significa salvare un mondo intero. Quando una coppia si lascia, infatti, il dramma si ripercuote innanzitutto sui figli, sul loro futuro, ma anche sulle famiglie di origine, sugli amici e su tutte le persone vicine ai due. È successo di rado che venissero in colloquio i genitori di coniugi in crisi, perché il problema va affrontato con i diretti interessati. Capisco però la grande sofferenza dei parenti”.
Il percorso proposto alla Casa della Tenerezza nasce in una dimensione cristiana. Accogliete anche coppie non sposate?
“Certamente. Da noi vengono moltissimi conviventi, ed è nostro dovere aiutarli a stare bene insieme, soprattutto quando ci sono dei figli, perché dal benessere e dalla felicità dei genitori dipende anche quello dei figli. Naturalmente la nostra ispirazione è cristiana, ma rispettosa di tutti: non obblighiamo nessuno a sposarsi! Succede in almeno il 50% dei casi, però, che dopo un percorso di rinascita la coppia decida di celebrare le nozze in chiesa. È un’esigenza che molti sentono dopo aver superato una grave difficoltà”.
Esistono altre realtà come la Casa della Tenerezza o istituzioni che aiutino le coppie in crisi?
“In Italia esiste un movimento chiamato Retrouvaille che ha base internazionale, ed è sempre di ispirazione cristiana; altrimenti in alcune diocesi c’è qualche centro di accoglienza, ma sono casi rari. Io sono spesso in giro per l’Italia per incontri sul tema della coppia e della tenerezza e propongo sempre di creare dei centri simili al nostro, ma non è facile. Nella Chiesa la problematica delle coppie in crisi è sentita sul piano teorico, ma di fatto non si fa molto. Si fa di più per i separati e divorziati, ad esempio. Noi operiamo incontrando le coppie su appuntamento con consulenti familiari professionali (attualmente abbiamo nella comunità due coppie di consulenti più un’altra che sta terminando il percorso di formazione). I consulenti non sono dei mediatori, cercano innanzitutto di aiutare la coppia a ricostruirsi”.
I percorsi offerti
I percorsi per coppie proposti dalla Casa della Tenerezza sono di vario genere: incontri singoli su temi specifici, percorsi annuali con cadenza mensile, ritiri. È in programma per questo fine settimana, 8-10 febbraio, proprio un ritiro sul tema “Le difficoltà di coppia, un’opportunità di riscoperta e di crescita nella tenerezza nuziale”. Per tutte le altre iniziative si può consultare il sito www. casadellatenerezza.it. “La crisi di coppia – dice don Carlo Rocchetta – investe sia coppie giovani che coppie dalla storia già lunga perché è un evento fisiologico nella vita di due persone che decidono di dividere tutta la vita. Ma con l’aiuto di persone formate si può uscire dalla difficoltà. Del resto, le coppie più durature sono quelle che hanno superato con intelligenza una crisi”.