Ogni anno, il 24 giugno, giorno in cui la Chiesa celebra la festa liturgica della natività di san Giovanni Battista, nella parrocchia di Cenerente in Perugia si ritrovano numerosi fedeli, provenienti anche da fuori diocesi, per raccogliersi in preghiera sulla tomba del Servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998) e partecipare alla celebrazione eucaristica in suo ricordo, quest’anno presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme all’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Chiaretti, al vescovo di Città di Castello mons. Domenico Cancian e a diversi sacerdoti. Il noto medico chirurgo perugino morì a seguito di una grave malattia il 24 giugno 1998 e la Chiesa perugino-pievese l’ha considerato fin da subito un «testimone di santità del nostro tempo», per la sua incrollabile fede e carità nel mettere in pratica gli insegnamenti del Vangelo nella professione e nella vita. E’ stato vicino non solo a parole a tanti malati, anche quando lui stesso era un malato, ma soprattutto è stato un padre per i “piccoli” e gli “scarti” della società accogliendoli prima in casa e poi fondando con la moglie Rosalia Sabatini ed altri amici l’associazione “Alle Querce di Mamre”, un’opera di carità per persone in gravi difficoltà con sede in Cenerente.
Nell’omelia il cardinale Bassetti, nel soffermarsi sulla figura del Battista, «un uomo, un profeta mandato da Dio non tanto a predire il futuro, quanto a mettere in guardia sui pericoli fisici e morali del presente», ha ricordato che «la storia della Chiesa è costellata dalla presenza di uomini e donne dai carismi particolari, attraverso queste persone il Signore vuole ricordarci qualcosa di importante per la vita della comunità. E un uomo, un profeta mandato da Dio nel nostro tempo è Vittorio Trancanelli».
«Nella nostra Diocesi la solennità di san Giovanni Battista – ha evidenziato il cardinale – si lega ormai da anni alla commemorazione del Servo di Dio Vittorio Trancanelli. Uomo mite e riservato, dalla vita nascosta e umilissima, ma dalla forte testimonianza evangelica. A diciotto anni dalla sua morte, il ricordo di Vittorio è più vivo che mai nei nostri cuori e nella memoria di quanti lo hanno conosciuto, stimato e amato. Continua nei suoi confronti una stupefacente ammirazione/venerazione che il passare del tempo non scalfisce. La sua tomba, in questa parrocchia, è sempre meta di preghiera e di sosta silenziosa. La sua intercessione presso Dio sempre più evidente e significativa. Non sono poche le persone che, rivolgendosi al postulatore della causa di canonizzazione, il dottor Enrico Solinas, attestano di aver ricevuto “grazie da Dio” per l’intercessione di Vittorio. Molte attestazioni ci vengono da persone gravemente malate, specialmente a causa di tumori aggressivi, che lasciano poco spazio alla speranza. È come se Vittorio continuasse la sua professione di medico. Ora non interviene più con il bisturi, ma con la grazia di Dio».
Entro il 2017 papa Francesco potrebbe dichiarare “venerabile” Vittorio Trancanelli.
Il cardinale Bassetti ha poi annunciato con grande gioia un ulteriore passo avanti della causa di canonizzazione di Trancanelli, dando notizia ai numerosi fedeli presenti «che il Congresso dei Teologi consultori della Congregazione per le Cause dei Santi, riunitosi pochi giorni fa, è stato del tutto positivo circa le virtù eroiche del Servo di Dio. Nel febbraio del prossimo anno dovranno esprimersi i vescovi e i cardinali – ha spiegato Bassetti –. Se ci sarà anche il loro giudizio favorevole, il Papa dovrebbe emettere il decreto sulle Virtù eroiche e il nostro fratello Vittorio verrà dichiarato “venerabile”. Ma la causa è stata istruita per giungere alla canonizzazione. Vittorio santo! Abbiamo bisogno di santi! Attendiamo e seguiamo con fiducia i passi che la Chiesa, sempre madre e maestra, compie con le dovute perizie nei confronti di quanti hanno raggiunto la Casa del Padre, dopo una vita santa e ammirabile. La nostra preghiera, stasera, si fa dunque segno di speranza e di ringraziamento al Signore, che sempre suscita “profeti”, “testimoni” e “santi” nella sua Chiesa».
«La vita di Vittorio Trancanelli e il cammino di glorificazione che per lui abbiamo intrapreso da diversi anni – ha proseguito il cardinale – aiuti la Chiesa di Perugia-Città della Pieve a confidare sempre di più nella grazia e nella misericordia del Signore. La santità infatti è un dono che viene da Dio; è una realtà che si conquista giorno per giorno, nonostante i limiti umani; è un traguardo cui si arriva solo grazie al suo amore e alla sua misericordia».
«Il mondo, nella logica di Dio, non si trasforma con grandi strategie socio-politiche, ma con la pratica diffusa dell’amore scambievole. E di questo Vittorio è stato grande testimone».
«In questo Anno Giubilare – ha auspicato Bassetti avviandosi alla conclusione – cresca nei nostri cuori il desiderio di una vita spesa per la gloria di Dio e per il servizio ai fratelli, come è stata la vita di Vittorio. Egli nulla di più ha desiderato che seguire la Legge del Signore: ha amato i suoi comandamenti, ha vissuto di fede, di speranza e di carità. Queste tre virtù che la Chiesa vede ormai da lui incarnate in modo straordinario, egli le ha praticate nella vita ordinaria di medico e padre di famiglia. Azioni semplici, fatte con il cuore, lo hanno arricchito al cospetto di Dio e hanno lasciato in tutti noi una profonda gratitudine. Il mondo, nella logica di Dio, non si trasforma con grandi strategie socio-politiche, ma con la pratica diffusa dell’amore scambievole. E di questo Vittorio è stato grande testimone. Il Signore doni anche a noi la fede vissuta di Vittorio, la sua speranza tenace in un mondo migliore, la sua carità ardente, che ci rende tutti fratelli e figli di un unico Padre».