Un tema ed un convegno assai impegnativo. ‘Fede, ragione e scienza: verità e progetti di umanità’, con 7 relatori e altrettanti personaggi di rilievo che hanno portato contributi di riflessione. Ha aperto e concluso mons. Chiaretti per dare il senso e il tono del convegno che voleva essere, sì, di studio e ricerca altamente specializzati, ma con un’esplicita finalità pastorale, in vista di una più efficace evangelizzazione. La serie delle lezioni è stata aperta dal prof. Enrico Berti che ha relazionato sul cosiddetto ‘discorso di Ratisbona’, tenuto nell’università dove Ratzinger ha insegnato per molti anni. La lezione di Ratisbona di Benedetto XVI, ha ricordato Berti, ha destato molte discussioni fomentate da equivoci e malintesi. Ma va inquadrata nel contesto dell’enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II, pubblicata quando Ratzinger era prefetto della Congregazione per la dottrina delle fede. Berti ha anche confrontato le affermazioni di Ratisbona con il pensiero di uno dei massimi filosofi europei attuali, Juergen Habermas, con cui l’attuale Pontefice ha in più occasioni dialogato. Il nucleo attorno a cui ha ruotato tutta l’argomentazione è la frase dell’imperatore Manuele secondo cui ‘Non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio’, che è poi la tesi sostenuta dal Papa e che sostiene tutto l’impianto non solo del discorso di Ratisbona ma della teologia ratzingeriana dell’armonia tra fede e logos, fondata sul prologo del Vangelo di Giovanni: ‘In principio era il Verbo’. Sulla base di questo principio, pur con differenti sottolineature, è possibile prendere in considerazione la proposta di Habermas di un’alleanza tra cultura secolare e Chiesa ‘contro il disfattismo’ di cui è pervasa la cultura contemporanea. Su questo binario tendente al raccordo tra fede e ragione si è svolto anche il discorso di Sanchez Sorondo secondo cui è possibile, oltre che auspicabile, una convergenza concreta tra filosofia, scienza e pensiero cristiano su tre questioni fondamentali: la vita nel suo inizio e nella sua fine, la questione dell’essenza dell’uomo, la sua anima nella terminazione del rapporto tra mente e cervello, e il problema dell’evoluzione (vedi box qui sotto). La terza relazione del mattino, svolta da Vittorio Possenti dell’Università di Venezia, la più teoretica ed anche la più difficile, portava come titolo ‘Deellenizzazione, nichilismo, terza navigazione’. Il noto filosofo cattolico ha messo in evidenza le contraddizioni di sistemi di pensiero che hanno avuto successo nella storia moderna e contemporanea come è stato per l’illuminismo, Marx, Freud, ed anche alcuni che hanno successo attualmente come Habermas e i sostenitori del neodarwinismo, sostenendo che la frattura che da tempo si lamenta tra fede e ragione si deve in realtà far risalire ad una frattura più radicale che si è posta all’interno della ragione stessa. Questa frattura conduce alla derriva nel nichilismo, come l’ha lucidamente intuito Nietzsche, che significa la perdita del senso dell’essere. La crisi della verità conduce alla crisi dell’etica. Tutto ciò, ha affermato Possenti, è la conclusione di un percorso del pensiero occidentale moderno, che ha rotto quella che egli chiama ‘l’alleanza tra Socrate e Mosè’. Socrate è il cercatore della verità, Mosè è colui che rivela la parola della verità. In questa prospettiva riacquista luce la proposta di tutto l’insegnamento di Ratzinger, teologo e papa, di un’armonia tra fede e ragione, non riproducendo pedissequamente la via platonica o la filosofia cristiana medievale, ma affrontando una ‘terza navigazione’ che forse merita qualche approfondimento maggiore. Di particolare interesse sono stati alcuni interventi come quello di Pieretti, di Maria Prodi, di Mirri, oltre al dibattito svoltosi al termine delle due sezioni di lavori, che ha visto confrontarsi in un dialogo aperto tutti i relatori intervenuti al convegno, e dal quale sono emersi interrogativi cruciali per una riflessione sui rapporti tra fede, ragione e scienza, per progettare su un pensiero dalle solide basi il futuro dell’umanità. Il convengo su ‘Fede, ragione e scienza: verità e progetti di umanità’, tenutosi nell’intera giornata di giovedì 15 marzo a Perugia presso l’Oratorio Santa Cecilia, è stato promosso dall’Università degli studi di Perugia nell’ambito delle celebrazioni per il settimo centenario di fondazione, insieme al Centro culturale ‘Leone XIII’ e al Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic). L’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, traendo le conclusioni della giornata di studio, ha sottolineato con forza la necessità di un dialogo più intenso tra scienza e fede, e la possibilità di proseguire questa riflessione con incontri ulteriori che si terranno nel quadro dell’Osservatorio su scienza e valori ‘Franco Rasetti’, nato all’interno dell’Associazione centro culturale ‘Leone XIII’ (www.LeoneXIII.org).
Ricerca della verità con Socrate e Mosè
'Fede, ragione e scienza' a convegno a Perugia
AUTORE:
Elio Bromuri