Giornate di vera esultanza per la comunità parrocchiale di San Domenico, 12 e 13 maggio 2001. Infatti, a restauro completato, è stata di nuovo riaperta al culto divino la monumentale chiesa, che fin dal 1200 porta il nome del grande Santo, fondatore della grande famiglia dei Domenicani. Anzi si sostiene che l’intero complesso con l’ex convento annesso fosse uno dei monumenti più antichi dell’Ordine, correndo notizia che fin dal 1230 esisteva una casa in Orvieto dei frati Predicatori, e la chiesa stessa poi fosse addirittura la prima elevata in Italia in onore del Santo, se sembra certo, da documenti scritti e conservati, che la sua fondazione sia avvenuta nel 1233. A parte tutto, la sua storia è tale che meriterebbe di essere narrata per esteso. Per il momento ci limitiamo a dare notizia della sua riapertura, auspicando che l’intero restauro venga definitivamente completato, con la ricostituzione in loco del monumento funebre al card. Guglielmo De Bray, insigne opera di Arnolfo di Cambio, e ritorni ad essere in pieno il fulcro spirituale della vita parrocchiale mediante il generoso zelante servizio dei padri Mercenari che ne hanno da lungo tempo la cura. La sera del 12, una devota processione notturna si è mossa dalla chiesa di San Michele Arcangelo, dove provvisoriamente le riunioni assembleari liturgiche della parrocchia finora si erano svolte, per scortare il simulacro della Vergine della Mercede, il cui rientro nella sua abituale sede voleva simboleggiare anche il ritorno della comunità nella propria casa. Domenica 13 il vescovo, mons. Lucio Decio Grandoni, nella solenne Concelebrazione delle ore 18.00, alla quale si sono associati i presbiteri della città, ha benedetto il nuovo altare e ha rivolto alla numerosa assemblea la sua parola di “maestro”, illustrando il valore della liturgia che si compiva, rimarcando il concetto di parrocchia, famiglia dei figli di Dio che si riconoscono fratelli di Cristo e membri del suo Corpo mistico, la Chiesa particolare e universale, ed auspicava a tutti di viverne in profondità la vera essenza in purezza di spirito e di autentica partecipazione.
Riaperta al culto la chiesa monumentale di San Domenico
Potrebbe essere la prima in Italia costruita in onore del Santo predicatore
AUTORE:
Marcello Pettinelli