Dopo la metà degli anni Ottanta, i lavori per i primi restauri. Nel 1994 l’inizio di quelli più consistenti, come il consolidamento delle strutture portanti, dei solai, dei tetti. Dopo il 2000, quelli che hanno reso agibili i locali più grandi di tutto il complesso, l’ex mulino e l’ex stalla. Venerdì scorso, 23 settembre, San Manno, l’antico monastero camaldolese alla periferia di Perugia, ha potuto riaprire anche la sua chiesa restaurata. A celebrare l’eucaristia che ha riaperto al culto la cappella del complesso c’era l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, don Francesco Medori, parroco di Ferro di Cavallo, e don Livio Tacchini, della diocesi di Città di Castello e membro della Comunità Magnificat. La storia del ‘progetto San Manno’, come viene chiamata dai membri della Comunità Magnificat che hanno in gestione il complesso, ha superato fasi anche difficili quando i Cavalieri di Malta, proprietari del complesso, pensavano di venderlo al Comune di Perugia nei primi anni Ottanta. La Comunità Magnificat, desiderava farne un centro di adorazione eucaristica e una casa per una comunità di vita di alcuni suoi membri, e chiese aiuto alla Curia di Perugia-Città della Pieve che riuscì ad ottenere dal Sovrano militare ordine di Malta un comodato gratuito per diversi anni. Così la Comunità ha iniziato l’attività dell’adorazione, spesso interrotta a causa dei lunghi lavori e della difficoltà nel reperimento di fondi. A parte, infatti, una sostanziosa offerta di alcune decine di milioni di vecchie lire fatta da un ordine religioso umbro, e i recenti contributi che la Regione ha stanziato per i danni causati dal terremoto del 1997, per un valore di circa 250.000 euro, la maggior parte dei lavori sono stati resi possibili grazie alle offerte costantemente versate dai membri della Magnificat e da benefattori vari. Un bene architettonico come Torre San Manno sta così riprendendo, anche se lentamente, la sua fisionomia. Lavori di restauro hanno interessato anche la tomba etrusca che sta alla base di tutto il complesso, importantissima per la sua volta perfetta in travertino, solo in parte rifatta, e per la lunga iscrizione etrusca che interessa una delle pareti. I prossimi lavori riguarderanno la parte abitabile, la vecchia casa rurale, e prenderanno il via non appena si raggiungerà il minimo di denaro necessario. Intanto, la Comunità Magnificat riprenderà l’attività di adorazione eucaristica nella chiesa, dopo undici anni dall’ultima volta in cui è stato esposto il Santissimo. A partire da lunedì 3 ottobre, ogni lunedì, l’esposizione del Santissimo Sacramento si terrà dalle 8 alle 18. Saranno le consacrate della Magnificat, che da un anno si sono trasferite nella Casa ‘Agnus Dei’ di Ferro di Cavallo, a occuparsi della custodia della cappella, le stesse consacrate che, da oltre venti anni – aiutate e sostenute dai membri della Comunità Magnificat – animano la cappella della Madonna della Luce in fondo a via dei Priori, in pieno centro storico a Perugia. Il complesso di San Manno Il complesso monumentale di San Manno si trova a circa cinque chilometri da Perugia, al centro del quartiere di Ferro di Cavallo. La parte più antica è costituita dalla tomba etrusca, un ambiente abbastanza grande, a volta in blocchi di travertino. Sulle pareti vi è un’iscrizione etrusca su tre righe, una delle più lunghe fra quelle conosciute. Al di sopra dell’Ipogeo del III secolo a.C., sono la chiesa e la torre risalenti al XIV secolo con, all’interno, affreschi del XIII secolo e un’opera (sempre affresco) di Scilla Piccinini del 1585. La casa rurale nasce nel 1512 con varie modifiche nei secoli. Nel 1900 circa verrà costruito il mulino nel lato nord della chiesa. Il Ciatti (Dalle memorie annali et istoriche delle cose di Perugia Etrusca) scrive che San Manno fu dapprima di proprietà dei Templari, poi nel 1307 residenza del Gran Maestro dell’Ordine Gerosolimitano di San Luca, oggi Cavalieri del Santo Sepolcro, e in ultimo, dal 1356, del Sovrano Militare Ordine di Malta, attuali proprietari. La Comunità Magnificat La Comunità Magnificat è un’associazione privata di fedeli riconosciuta dall’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. Nata a Perugia nel 1978 si è diffusa, nel corso degli anni, in varie diocesi d’Italia, tra le quali Torino, Milano, Cortona, Città di Castello, Foligno, Salerno, Foggia, Siracusa e Roma. Si sta formando un nucleo della Comunità anche a Bucarest, in Romania. La Comunità fa parte dell’associazione di fedeli ‘Rinnovamento nello Spirito santo’. Sono oltre 200 gli aderenti e un centinaio in cammino di discernimento: sono coniugati, preti e laici consacrati, giovani e anziani, vedovi e single. Tutti si impegnano, con l”alleanza’, a vivere le ‘quattro promesse’ di povertà, perdono permanente, costruzione dell’amore e servizio nei vari ambiti del quotidiano, nello stato di vita loro proprio. Finalità principali della Comunità sono la condivisione della vita in vari momenti di incontro, di preghiera e di formazione e revisione di vita; e l’evangelizzazione. Nella diocesi di Perugia-Città della Pieve la Comunità è presente nelle parrocchie dell’Elce, San Barnaba, Ponte Felcino e Marsciano. Altre diocesi umbre dove è presente la Comunità sono Foligno e Città di Castello.
Restaurata San Manno
La comunità Magnificat, dopo undici anni, dal 3 ottobre riprenderà l'attività di adorazione eucaristica nella chiesa
AUTORE:
Francesca Acito