‘Sul filo della tradizione’ Anno IV – Musei antropologici e reti museali’: è stato questo il tema trattato nella sala conferenze del Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di Marsciano, nella mattinata di sabato 31 marzo, dove sono intervenute molte persone per assistere alla presentazione di una tematica che riguardava le diverse reti museali esistenti in Italia: Musei d’impresa, Musei ecclesiastici umbri e Musei dell’emigrazione. Un incontro di reti – se vogliamo fare un gioco di parole – che ha visto convogliare nella manifestazione molte sinergie. Infatti, l’iniziativa è stata organizzata dal dipartimento Uomo e territorio dell’Università degli studi di Perugia, dal Comune di Marsciano, dalla Sistema Museo e dalla Simbdea. Nel convegno si sono susseguiti diversi esperti come Pina Amarelli, direttore del Museo della liquirizia ‘Giorgio Amarelli’ di Rossano (Cosenza), che ha presentato e riportato sia la sua esperienza nell’azienda di famiglia, sia nella Commissione cultura della Confindustria italiana che sta mettendo in collegamento tutti i Musei d’impresa (Ferrari, Fiat, Ferragamo’); Teresa Morettoni, direttore del Museo diocesano e cripta di San Rufino di Assisi; Catia Monacelli, direttore del Museo dell’emigrazione ‘Pietro Conti’ di Gualdo Tadino; Sandra Ferracuti, direttivo Simbdea, ed Antonella Pinna, dirigente dell’ufficio Cultura della Regione dell’Umbria. Coordinato dalla prof.ssa Cristina Papa dell’Università degli studi di Perugia, il convegno è iniziato con un exursus al Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte guidato da Michele Capoccia, ufficio Cultura del Comune di Marsciano. Chiaro ed esplicito è stato l’intervento di Teresa Morettoni, che ha delineato gli aspetti peculiari della Rete museale ecclesiastica umbra. ‘Il Museo ecclesiastico è parte integrante della missione della Chiesa nel tempo e nel presente – ha sottolineato Teresa Morettoni -; testimonia l’operato della Chiesa attraverso le opere d’arte ordinate alla catechesi, al culto e alla carità.’ La Rete museale ecclesiastica umbra si è costituita formalmente in associazione il 15 giugno 2004, con l’intento di essere un sistema di coordinamento delle attività ed iniziative a livello regionale. ‘Si prefigge l’esclusivo perseguimento di finalità culturali, pastorali e religiose- continua la Morettoni -, si propone di contribuire in primo luogo alla conservazione e alla valorizzazione dei Musei ecclesiastici umbri, proponendoli come strumenti di animazione culturale della comunità cristiana e della società, e valorizzando gli specifici contenuti di fede e religiosità popolare.’ In questo settore, l’Umbria è in una posizione privilegiata, poiché è stata tra le poche regioni che sia riuscita a riunire i diversi musei ecclesiastici, appunto con la costituzione della Rete. Dodici sono i Musei ecclesiastici umbri, con la città di Assisi che fa da gigante, essendo presente con 6 realtà. Da poco tempo se ne è aggiunto un tredicesimo.
Reperti della nostra storia, fede e intraprendenza
Musei d'impresa, Musei dell'emigrazione e Musei ecclesiastici umbri si incontrano a Marsciano 'Sul filo della tradizione'
AUTORE:
Ombretta Sonno