di Pier Giorgio Lignani
A Macerata un nigeriano è stato arrestato con accuse molto gravi, forse non tutte fondate ma alcune certamente sì. Un tale è molto arrabbiato e vorrebbe dargli una bella lezione, ma non può perché quello è in prigione. Allora si mette in giro con una pistola e spara su tutti i neri che vede; ne ferisce sei, ma sparava per ucciderli. Il commento di molti italiani e di alcuni illustri leaders politici è che tutto è successo perché in Italia ci sono troppi africani e il governo li lascia entrare. Se non fosse un fatto tragico sembrerebbe la storiella del tizio che dice: “non è vero che sono razzista, mica ci ho colpa io se tu sei negro!”. Questa volta abbiamo a che fare con il razzismo allo stato puro.
Una delle forme più tipiche del razzismo infatti è non fare distinzioni fra le persone e trattare quelli che hanno uno stesso colore della pelle o una stessa nazionalità come se ciascuno fosse personalmente responsabile delle malefatte – vere o immaginarie – di uno solo di loro. Come se io andassi in Germania e la gente per la strada mi gridasse: “sporco italiano, torna a fare il mafioso al tuo paese”. E magari in uno scatto di zelo antimafioso mi sparasse anche. In fondo è proprio questo l’atteggiamento di chi, davanti al fatto di Macerata, dice che per evitare che si ripeta basta mandare via i profughi africani e con ciò – al di là forse delle sue intenzioni – dà ragione allo sparatore folle.
C’è poi un altro aspetto della questione. Ancora una volta vediamo quanto è pericoloso, per il bene pubblico, che ci siano tante armi in mano a soggetti squilibrati o comunque portati alla violenza e alla prepotenza, smaniosi di “fare giustizia” da soli. Per le leggi attuali, ci vuole un permesso speciale della polizia per portare armi fuori di casa propria; per tenerle in casa non c’è bisogno di una licenza ma devono essere denunciate e il Prefetto può sequestrarle se c’è il sospetto che il proprietario possa farne abuso. Come legge, potrebbe andar bene così, ma dovrebbe essere applicata con molta più severità. Troppe volte la polizia arriva a tragedia avvenuta.