I leader religiosi uniti contro ogni forma di violenza, contro il dilagare in Europa dell’antisemitismo e della persecuzione dei cristiani in Medio Oriente. Di questo i rabbini europei hanno parlato lunedì 20 nel loro primo incontro con Papa Francesco. A guidare la Conferenza dei rabbini europei (Cer) sono il gran rabbino di Mosca, Pinchas Goldshmidt, e il rabbino francese Moché Lewin, rispettivamente presidente e direttore esecutivo dell’organizzazione. L’incontro avviene alla vigilia del 50° anniversario della dichiarazione conciliare Nostra aetate e nel giorno in cui a Roma la comunità ebraica piange Elio Toaff, il rabbino che con Giovanni Paolo II ha aperto pagine nuove di riconciliazione e stima reciproca.
Nonostante il dialogo tra i credenti si sia in questi anni rafforzato, nuove ombre stanno oscurando oggi il nostro pianeta: l’estremismo di matrice islamica sta seminando vittime in molte parti del mondo; i cristiani sono la popolazione maggiormente presa di mira, e in Europa l’allarme antisemitismo è in crescita in modo preoccupante. Papa Francesco e i rabbini europei vivono con la stessa preoccupazione le tendenze antisemite in corso: “Ogni cristiano – ha detto il Pontefice – non può che essere fermo nel deplorare ogni forma di antisemitismo, manifestando al popolo ebraico la propria solidarietà”. L’Europa è chiamata oggi a rileggere le pagine della sua recente storia. Sono passati solo 70 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz: “La memoria di quanto accaduto, nel cuore dell’Europa – ha detto ancora Bergoglio – serva da monito alla presente e alle future generazioni”.
La paura è tornata. L’odio con sfondo etnico e religioso ha ripreso a scuotere le città. Il rabbino francese Moché Lewin, direttore esecutivo della Cer, si sofferma a parlare sulla situazione francese dopo gli attentati di Parigi: “Oggi davanti a tutte le scuole ebraiche ci sono militari, e potete immaginare cosa significhi per noi portare i nostri figli di 5 o 6 anni a scuola con persone che per difenderci hanno la mitragliatrice in mano”. E aggiunge con fermezza: “Tutti i responsabili religiosi devono lottare contro tutti gli estremismi. Dobbiamo chiedere ai leader spirituali di bandire dalle predicazioni tutto ciò che può condurre all’odio e alla violenza”.
Altro tema caldo affrontato con Papa Francesco è la persecuzione vissuta dai cristiani in molte parti del mondo, in particolare in Medio Oriente. Piena solidarietà hanno espresso i rabbini europei al Papa per la situazione vissuta dai cristiani d’Oriente: “Deve essere condannata con forza – incalza il rabbino Lewin – ogni forma di persecuzione. Occorre soprattutto chiedere ai Governi di agire per fermare questo massacro perché, se si lascia fare, si rischia di arrivare al genocidio. Non amo fare comparazioni tra i genocidi, ma non dobbiamo permettere che ci siano in atto simili persecuzioni. E noi, che abbiamo vissuto questo tipo di dramma e di genocidio, dobbiamo essere i primi a condannare. Siamo testimoni, sappiamo dove può arrivare l’odio”.