L’infanzia di Gesù, terzo libro della trilogia iniziata nel 2006 da Joseph Ratzinger – Papa Benedetto XVI con il Gesù di Nazaret, e proseguita poi nel 2010 con Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, è già nelle librerie di 50 Paesi del mondo, tradotto in 9 lingue. La prima edizione, di oltre un milione di copie, sarà presto seguita dalle traduzioni in altre 20 lingue che diffonderanno il volume in altri 72 Paesi. Il Papa offre ai lettori di tutto il mondo uno “spaccato” dei primi anni della vita di Gesù, soffermandosi in particolare sulla genealogia del Salvatore, così come delineata nei Vangeli di Matteo e di Luca (primo capitolo). Passa poi a riflettere sugli eventi che fanno seguito all’annuncio a Maria (secondo capitolo) e al loro significato per l’intera umanità dopo la risposta “libera” della stessa madre di Gesù. Nel terzo capitolo, quello sulla nascita, la figura del Cristo viene collocata nella storia del suo tempo, con la concretezza del dominio da parte dell’Impero romano sulla Palestina. Infine, nel quarto capitolo compaiono i Magi, simbolo della ricerca che ogni uomo e donna compiono verso la verità profonda dell’esistenza e del suo senso trascendente. Il libro si chiude poi con l’episodio di Gesù tra i “dottori nel Tempio”, prefigurazione della rivelazione piena che verrà nel mondo dal momento in cui il Figlio di Dio inizierà il suo ministero di annuncio.
È vero quanto è stato detto? Questi i contenuti del testo del Papa, che si preannuncia come “un vero evento editoriale”: così lo ha infatti definito il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, introducendo l’incontro di presentazione alla presenza di un centinaio di ambasciatori, numerosi editori, uomini di cultura, ecclesiastici e giornalisti, presso la sala Pio X a Roma. “Dopo aver scritto i primi due volumi – ha ricordato padre Lombardi – il Papa aveva promesso un ‘piccolo fascicolo’ sull’infanzia di Gesù. E invece ne è venuto un libro molto importante che ci rimanda alle domande: ‘Cosa intendevano dirci gli evangelisti Matteo e Luca sull’infanzia di Gesù’ e, la seconda, ‘È vero ciò che è stato detto? Riguarda anche me?’”. Il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, ha evidenziato che i “180 versetti dei Vangeli sulla vita di Gesù risultano tra i più ripresi a livello artistico insieme alla passione” e che “rispondono alla domanda su Gesù: da dove vieni?”.
Il rispetto di Dio per la libertà. “In Gesù e a partire dall’obbedienza libera e consapevole di Maria – ha affermato la teologa brasiliana Maria Chiara Bingemer, docente a Rio de Janeiro – l’umanità ricomincia e si rinnova. Il Papa sottolinea molto il ruolo centrale di Maria e il rispetto di Dio per la libertà umana che in lei non trova ostacoli”. Paolo Mieli, presidente di Rcs Libri che insieme alla Libreria editrice vaticana ha sostenuto l’iniziativa editoriale, ha invece sottolineato come “la narrazione dell’infanzia di Gesù presentata nel volume ci rimanda a una figura storica vera e convincente”: “È un libro su un bambino e su una donna – ha aggiunto – e sul grande significato della libertà”, citando in particolare il capitolo sui Magi, “sorprendente per la capacità del Papa di sintetizzare secoli di dibattiti e studi sulla storicità della cometa, sul ruolo dei Magi e sui misteri dell’astrologia”. Concludendo la presentazione padre Lombardi ha richiamato le parole del card. Carlo Maria Martini che – a proposito dei libri del Papa – aveva parlato di “una grande e ardente testimonianza su Gesù e sul suo significato per la storia dell’umanità”.
Tra mito, pia leggenda e realtà storica. A riguardo della figura di Maria il Papa si sofferma in particolare su eventi dei quali si è discusso per secoli. Nel capitolo sul “parto verginale – mito o verità storica?”, ad esempio, pone senza esitazioni la domanda: “È una realtà storica, un reale evento storico, oppure è una pia leggenda che, a modo suo, vuole esprimere e interpretare il mistero di Gesù?”. La risposta è articolata. Oltre a riferirsi a varie interpretazioni storiografiche e socio-religiose, Benedetto XVI richiama concezioni religiose dell’antichità (la “nascita dei faraoni egiziani” come “legittimazione teologica del culto del sovrano” che viene collocato nella “sfera del divino”; oppure la “generazione dei figli dei Patriarchi da un seme divino” che ha “un carattere allegorico”). Questi e altri richiami non attenuano – afferma il Papa – la profondità della “differenza di concezioni” che, per quanto riguarda i Vangeli, conserva “l’unicità dell’unico Dio e l’infinita differenza tra Dio e la creatura”.