Quasi terminata l’opera di ricostruzione post-sisma del centro di riabilitazione per ragazzi e ragazze pluriminorati

Dopo 6 anni riparte il Serafico

Sincera emozione e grande partecipazione per la riapertura della chiesa interna all’Istituto Serafico di Assisi. Si sta così ormai completando l’opera di ricostruzione di questo centro di riabilitazione per ragazzi e ragazze pluriminorati. Il vescovo mons. Sergio Goretti ha materialmente spalancato la porta della chiesa, rivolgendo poi parole di ringraziamento a tutti coloro, ed erano tanti, che non hanno voluto mancare alla celebrazione svoltasi lo scorso 8 febbraio. Fra i presenti, ricordiamo i soci del Lions Club Perugia Volumnia con il loro presidente dott. Bellezza e gli insegnanti della scuola interna. La riapertura della chiesa ha significato, per l’Istituto, l’inizio della ripresa ufficiale della normalità, dopo i sei lunghi anni di provvisorietà dovuta al sisma del 1997. “L’inaugurazione dell’intero edificio – sottolinea il presidente Guido Iacono – è prevista per l’ultima settimana del mese di maggio, durante la quale avremo il piacere di accogliere gli amici che hanno avuto una parte importante nella ricostruzione e tutti coloro che vorranno venire a far festa con noi”. In compagnia dello stesso presidente, abbiamo visitato l’Istituto e ci siamo informati sullo stato attuale dei lavori di ripristino. Subito una buona notizia che aspettavamo da tempo: “I lavori – sottolinea Iacono – sono praticamente terminati; già due nuclei abitativi con 24 posti letto sono in funzione dal settembre scorso e presto, entro Pasqua, sarà completato il trasferimento nell’edificio principale, interamente rifatto, di tutti i ragazzi che potranno occupare sia gli ambienti di vita che la struttura adibita a scuola”. L’opera di ristrutturazione e ammodernamento è stata decisamente profonda, non solo nel rispetto delle nuove normative sul consolidamento, la sicurezza e l’ambiente ma, soprattutto, nella razionalizzazione e ampliamento degli spazi, arricchiti da moderne tecnologie e arredati con criteri di massima funzionalità. “Il progetto – prosegue il presidente – è stato realizzato nell’ottica di offrire ai ragazzi un modello di vita familiare, assegnando ad ogni gruppo di sei ospiti, un vero e proprio appartamento con tre o quattro camere, sale di soggiorno, servizi e angolo cucina. Fuori dagli appartamenti tutte le altre attività terapeutiche, scolastiche, di lavoro e ricreative”. Il presidente, nel salutarci, ci ha pregato di invitare tutti i nostri lettori a visitare l’Istituto per toccare con mano una realtà senza dubbio all’avanguardia.

AUTORE: R.B.