L’esercito di cinquemila candidati in Umbria, con un numero impressionante di liste presentate (278), fa pensare che i cittadini non esprimano realmente quella lontananza dalla politica che sembrava ormai scontata. Forse prevale il municipalismo, o meglio l’individualismo esasperato, con più liste anche in paesi con pochi abitanti; oppure le formazioni politiche, al di là dei proclami ufficiali, non riescono a mettersi d’accordo. In qualche caso, al termine di discussioni dell’ultim’ora, ci sono pure le candidature ‘doc’ come l’assessore regionale Giuseppe Mascio (Pdci), che si candida, oltre che al Parlamento europeo e nei collegi provinciali di Terni, anche a sindaco di Bastia Umbra, uno dei centri più a rischio per il centrosinistra. Tra i numeri da ricordare per le prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno – al voto sono chiamati 701.274 elettori – ci sono 191 candidati a sindaco su 67 da eleggere, e 13 aspiranti alla presidenza delle due Province umbre, Perugia e Terni. Rispetto al passato, cioè alle amministrative del 2004, non è così scontata la vittoria a pioggia del centrosinistra. Il clima politico è cambiato, la maggioranza di centrodestra al Governo è solida, mentre il Pd manifesta incertezze e fratture. Anche in Umbria si erano registrati alcuni cambiamenti significativi, nel tempo, con la vittoria nel 2007 dei sindaci del centrodestra a Deruta, Bettona e Todi. È stato un campanello d’allarme per il centrosinistra, che forse non l’ha valutato abbastanza. Dall’altra parte, forte di una sorta di delusione per i governi locali di centrosinistra, il Pdl ha cercato di attrezzarsi in una regione da sempre in mano al centrosinistra. In questa tornata amministrativa il centrodestra ha scelto di affidare le sorti della coalizione, nei centri più importanti, a personaggi esterni ai partiti di riferimento. Pino Sbrenna, a Perugia, Antonio Baldassarre a Terni, Daniele Mantucci, a Foligno, corrono per la poltrona di primo cittadino senza apparire, come in passato, candidati di bandiera, che si sacrificavano personalmente in una competizione già segnata. E una prima vittoria sarebbe quella di portare al ballottaggio Wladimiro Boccali, Leopoldo Di Girolamo, Nando Mismetti, perché avrebbe una ricaduta psicologica molto pesante nei confronti delle coalizioni di centrosinistra. Va segnalata la posizione dell’Udc che, in linea con l’impostazione del partito a livello nazionale, non si accorda con il Pdl, tranne che a Perugia e Bastia. Per la Provincia di Perugia la lotta per la presidenza è tra Marco Vinicio Guasticchi (Pd) e Franco Asciutti (Pdl), con la presenza di Maurizio Ronconi (Udc) come terzo incomodo. A Terni la sfida principale è tra Feliciano Polli (Pd) e Alfredo De Sio (Pdl). Tra le curiosità, da segnalare le candidature a sindaco di Stefano Vinti, esponente di spicco di Rifondazione comunista, a Montone; di Maria Pia Bruscolotti, segretario regionale del Pd, a Massa Martana; e di Gianfranco Costa, già sindaco di Assisi e consigliere regionale, fondatore del Centro pace di Assisi, che corre a Guardea, sua città natale. Per quanto riguarda il Parlamento europeo, sono 14 gli umbri che ci provano – per la verità, con scarse speranze di successo – nella circoscrizione Centro Italia. Tra loro, c’è l’uscente Catiuscia Marini, subentrata nell’ultimo anno di legislatura. In lizza, tra gli altri, anche Giulio Cozzari (Udc), Paolo Brutti (Italia dei valori – Di Pietro). Le candidature, dominate dai leader nazionali, portano ad un’assenza di rilievo: non c’è alcun esponente del Pdl umbro.
Quanti cittadini volenterosi
Elezioni amministrative. Curiosando tra le 278 liste presentate in Umbria
AUTORE:
E. Q.