La presidente regionale Catiuscia Marini mercoledì ha illustrato al tavolo dell’Alleanza per l’Umbria, alla presenza della Giunta regionale, la bozza del Dap 2014-2016 che accompagna il bilancio 2014 e che dovrà essere approvato, nelle intenzioni dell’esecutivo, entro il prossimo 31 dicembre. Relativamente ai principali indicatori di carattere macro-economico, la presidente Marini ha evidenziato come “anche per l’Umbria il 2014 lasci sperare in una timida ripresa dell’economia, e quindi in una lieve inversione delle dinamiche recessive. Ma – ha aggiunto – permane il dato gravissimo della disoccupazione che in Umbria, negli ultimi cinque anni, ha portato 18 mila persone a perdere il lavoro. Mettere in atto politiche specifiche a sostegno del lavoro e dell’occupazione, soprattutto giovanile, è uno dei temi trainanti del documento”. Tra gli elementi di preoccupazione che emergono dal Documento la Presidente ha evidenziato quello di una ripresa che non sembra accrescere l’occupazione “perché – ha detto – il sistema umbro non è in grado di assorbire nuovi ingressi nel mondo del lavoro, né la disoccupazione creata dalla crisi”. Criticità che l’Umbria dovrà aggredire mettendo a leva le opportunità offerte dai Fondi strutturali, a causa dei sempre più pesanti tagli operati dal Governo nazionale. “La capacità di governo delle istituzioni locali – ha spiegato Marini -, secondo i risultati del recente Regional Competitiveness Index della Commissione europea basati su indicatori regionali è infatti di buon livello e portano l’Umbria a un dato positivo, non solo ai vertici del dato nazionale, ma sullo stesso livello di molte regioni europee”. Relativamente alle questioni legate alla programmazione regionale, ha evidenziato che l’operato della Regione si articolerà su un duplice fronte: da un lato saranno realizzate azioni di natura anticiclica, soprattutto utilizzando la “chiusura” della programmazione europea e nazionale 2007-2013 e le risorse non ancora utilizzate provenienti da trasferimenti nazionali e settoriali, velocizzando per quanto possibile le procedure di attuazione; mentre dall’altro verranno definite, impostate, programmate e avviate misure a carattere più strutturale, utilizzando in gran parte le risorse della futura programmazione europea 2014-2020 e del Fondo di sviluppo e coesione, che dovranno integrarsi in maniera sistematica.