Sabato 31 agosto alle ore 21.30 la reliquia con i frammenti dell’ostia consacrata macchiata di sangue del miracolo eucaristico di Bolsena è stata accolta solennemente nella Vicaria di San Terenziano e Felice ove, nei giorni successivi e fino al 14 settembre, in peregrinatio ha visitato tutte le comunità del territorio.
Qual è la storia di questa reliquia? Più conosciuto e venerato dai fedeli di tutto il mondo è il sacro Corporale sul quale avvenne il noto miracolo del sanguinamento dell’ostia nelle mani del sacerdote incredulo circa la reale presenza del corpo di Cristo. Vi sono numerose altre reliquie del miracolo, come i paramenti e i sacri lini della celebrazione, e alcune pietre dell’altare su cui gocciolò il sangue. Nel corso dei secoli sembrava perduta una cosiddetta reliquia “minore” – non certo per dimensioni – consistente in frammenti di grumi di sangue e briciole di pane conservati in un piccolo cilindro di vetro chiuso da una copertura in metallo, il tutto incastonato in una pietra che ornava il preziosissimo reliquiario del Corporale. Si tratta di frammenti dell’ostia che nelle mani del sacerdote boemo Pietro ha dato origine allo stillare appunto del sacratissimo sangue di Cristo.
Di questa reliquia – ha spiegato ai pellegrini della Vicaria don Francesco Valentini, parroco di Massa Martana e direttore dell’ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici – si era a conoscenza grazie agli affreschi che riproducono, oltre al Corporale, anche l’ostia e il calice, e a testimonianze scritte di alcuni secoli orsono. Negli anni ’80, grazie al restauro del prezioso reliquario, voluto dal vescovo mons. Decio Lucio Grandoni, all’interno fu trovata appunto questa reliquia, che sta visitando, in questo biennio giubilare, tutte le comunità della nostra diocesi.
Come infatti tutti ormai sappiamo, per il 750° anniversario del miracolo eucaristico di Bolsena (1263) e dell’istituzione della festa del Corpus Domini (1264), Benedetto XVI ha concesso alla diocesi di Orvieto-Todi un Giubileo eucaristico straordinario della durata di due anni (2013-2014): una particolare e straordinaria esperienza di grazia per la nostra Chiesa. E nell’ambito di tale biennio giubilare il vescovo Benedetto Tuzia ha indetto la peregrinatio della reliquia nelle nove Vicarie della diocesi.
Nella Vicaria dei Santi Terenziano e Felice – comprendente tre Unità pastorali: l’Up San Terenziano e San Flacco (parrocchie di Grutti, Marcellano, Pozzo, S. Terenziano, Viepri); San Felice, San Faustino e Beato Ruggero (parrocchie di Colpetrazzo, Massa Martana, Villa S. Faustino); San Benigno e Santa Illuminata (parrocchia di Collevalenza) – la prima sosta si è avuta a San Terenziano, ove, domenica 1° settembre, si è festeggiato il santo patrono con una solenne messa e alla presenza della reliquia. La reliquia poi ha man mano raggiunto gli altri paesi del territorio: Frontignano, Loreto, Grutti, Torri, Saragano, Colleseco, Marcellano, Pozzo, Castelvecchio, Viepri, Castel Rinaldi, Massa Martana, Colpetrazzo, Villa San Faustino, Torrececcona, Monticello, Rosceto e Collevalenza.
In quest’ultimo è stata accolta venerdì 13. Alle ore 21 presso la chiesa parrocchiale si è celebrata la messa, poi processionalmente si è giunti al santuario dell’Amore Misericordioso, ove sabato la reliquia è rimasta per l’intera giornata all’adorazione dei fedeli e dei pellegrini.
La peregrinatio è stata vissuta con intensità e creatività. Le celebrazioni sono state partecipate da un buon numero di fedeli e ravvivate da canti, adorazioni, rosari eucaristici e processioni, che hanno reso lode e onore alla presenza di Cristo nelle comunità. Non sono mancate occasioni di rinvigorimento nella fede mediante il sacramento della riconciliazione e la partecipazione alla mensa eucaristica.
La conclusione si è svolta domenica 14 con il pellegrinaggio dei fedeli della Vicaria ai luoghi giubilari.
Il pellegrinaggio finale della Vicaria dei Santi Terenziano e Felice a Orvieto e Bolsena
L’apice di questa esperienza giubilare – riporta la prof.ssa Giusy Bruscolotti, vice presidente del Consiglio pastorale diocesano – è stato il momento conclusivo: il pellegrinaggio della Vicaria ad Orvieto e Bolsena nella giornata di domenica 15 settembre. Circa 350 fedeli provenienti da San Terenziano, Massa Martana e Collevalenza, in autobus e con auto proprie, sono giunti con i loro parroci a Orvieto. L’introduzione storica al Giubileo, all’aspetto pittorico-architettonico del duomo di Orvieto con particolare riferimento alla cappella del Signorelli, è stata fatta da don Francesco Valentini, vicario episcopale per i Beni culturali. Successivamente hanno oltrepassato la Porta santa e nella cappella del Corporale hanno venerato il sacro lino”. La solenne concelebrazione eucaristica in cattedrale è stata presieduta dal vescovo mons. Benedetto Tuzia. Nell’omelia mons. Tuzia – ha ricordato ancora la Bruscolotti – “ispirandosi al Vangelo della domenica, ha posto in risalto al carattere della misericordia infinita con cui Dio non si stanca di cercare, andare incontro, abbracciare colui che si è allontanato dalla Sua presenza”. Dopo il pranzo nel giardino dell’episcopio, il pellegrinaggio è proseguito per Bolsena dove i partecipanti hanno visitato la basilica di Santa Cristina e hanno celebrato i vespri guidati da don Marcello Sargeni. Una amena passeggiata lungo il lago ha concluso un’intensa giornata di spiritualità e di gioia fraterna vissuta da queste comunità.