“Cosa significa e cosa comporta personalmente e come associazione, la conversione pastorale? Cosa richiede, a 50 anni dal Concilio Vaticano II, l’essere testimoni di Cristo, come laici, nella Chiesa e nel mondo d’oggi?”. Su questa, e sulle domande consegnate, a partire dalla Evangelii gaudium, dal nostro Arcivescovo, il cardinale Gualtiero Bassetti, con la sua Lettera pastorale, la Consulta delle aggregazioni laicali si è impegnata a riflettere e dialogare in questo anno pastorale.
Ad ottobre è iniziato un percorso di approfondimento, conoscenza e comunione che si è tradotto anche in una modalità di confronto fatta di incontri in piccoli gruppi permettendo a tutti di esprimersi, preceduti da un incontro formativo sulle tecniche-base della conduzione di un gruppo. Lo ha ricordato lunedì scorso Maddalena Pievaioli, segretaria della Consulta, all’assemblea di fine anno convocata a Montemorcino, sede di tutti gli incontri, e aperta con la preghiera del Vespro. Maddalena ha ricordato il percorso fatto e ha quindi chiesto ai presenti di esprimere il proprio giudizio sul metodo e sui contenuti del documento frutto di questo anno di lavoro.
Unanime è stato il giudizio positivo sul metodo (“Questo è stato l’anno più interessante” ha detto uno dei membri della Consulta ) e larghissima convergenza c’è stata anche sull’idea di proseguire con questa modalità di confronto, lasciando per il momento in sospeso la scelta del tema da affrontare, in attesa dell’esito dell’assemblea ecclesiale diocesana che si terrà in settembre nella festa della Madonna delle Grazie.
Il confronto avviato in questo anno si è concretizzato in un ampio documento che verrà offerto all’Arcivescovo quale contributo all’assemblea diocesana, proveniente dai laici aggregati in associazioni, gruppi e movimenti, ma pensato e maturato da una riflessione che tiene conto dei laici tutti ed è a tutti rivolta.
Nella prima parte del testo viene ricordato il percorso della Consulta che “sin dal suo insediamento” nel 2011 “ha orientato la riflessione sull’urgenza di un laicato più consapevole del compito proprio di presenza cristiana negli ambienti di vita”. Sono quindi ricordati gli incontri fatti e i testi presi a riferimento per “sintonizzarsi” con il cammino della Chiesa italiana (il Convegno ecclesiale di Firenze) e con le indicazioni di Papa Francesco (Evangelii Gaudium), e sono infine indicate le “aree tematiche” delle proposte emerse, e cioè la “conversione e missionarietà” della comunità cristiana, il “decidersi per i poveri” e il “protagonismo dei laici”.
“Il documento sottolinea l’importanza del camminare insieme” ha detto il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, invitando a vivere questa comunione nella concretezza del territorio che sul piano ecclesiale si traduce in “parrocchia e Unità pastorali”. Sulla scelta di vivere questa dimensione, ha aggiunto, “si misura il livello di comunione con il Vescovo”.
Prima di concludere l’incontro Maddalena ha ricordato come sia stato deciso di vivere la Veglia di Pentecoste come momento comune per tutte le aggregazioni laicali, ed è stato accolto l’invito della Cei a dedicare la preghiera ai cristiani martiri nel mondo.