Il 23 settembre la Camera dei Deputati ha approvato la festività di san Francesco come giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni diverse. Il vescovo mons. Goretti rammenta che Giovanni Paolo II nel 1986 propose in Assisi proprio il confronto e l’incontro tra culture e religioni diverse nel rispetto delle identità. Auspica lo stesso che il provvedimento varato si concretizzi nel suo più profondo significato e al contempo disapprova che lo Statuto regionale abbia ostracizzato tanto san Francesco quanto san Benedetto. Questo il commento del Custode del Sacro Convento padre Vincenzo Coli: “È fondamentale che il Parlamento decida la strada più idonea per la riscoperta dei valori evangelici incarnati in Francesco di Assisi e Caterina da Siena”. Il Custode della basilica della Porziuncola padre Vittorio Viola insiste sui contenuti della giornata del dialogo. È deluso Franco Brunozzi, capogruppo Udc, la cui mozione, atta a far ripristinare il 4 ottobre come festa nazionale civile e religiosa fu votata all’unanimità dal Consiglio comunale l’8 agosto 2001. Per il presidente del Consiglio comunale Gianfranco Costa “la volontà popolare non può essere stravolta”. La decisione assunta dal Consiglio comunale, elaborata poi in proposta di legge dagli on. Ronconi e Asciutti (Casa della Libertà), si distingue dalla tesi dell’on. Giuseppe Giulietti (Ds), orientato ad una festa – in giorno lavorativo – intesa come occasione di incontri interconfessionali e riflessioni culturali e sociali. Il sindaco Giorgio Bartolini ribadisce il valore della proposta votata all’unanimità dal Consiglio comunale. E la gente di Assisi e del territorio? È favorevole, soprattutto per un desiderio di partecipazione, ad un giorno autentico di festa, affermando la validità di iniziative collaterali.
Proposta di legge per una festa non solo religiosa ma anche legata ai valori della pace e della fratellanza
Il valore della pace in san Francesco
AUTORE:
Francesco Frascarelli