È raro che le promesse dei politici vengano mantenute, si sa. Ma nel caso della chiesa parrocchiale di San Pellegrino – il paese del Maggio, la più antica festa umbra – siamo di fronte ad una lieta eccezione. Quando, infatti, nel corso della sua visita a Gualdo Tadino, lo scorso mese di aprile, il ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani promise, di fronte all’intero Consiglio comunale gualdese, di finanziare il completamento dei restauri del bellissimo ciclo di affreschi di San Pellegrino, molti pensarono che si trattasse delle solite “promesse facili” ad uso elettorale. In realtà, negli scorsi giorni, il decreto per l’assegnazione di 347.000 euro alla parrocchia di San Pellegrino è stato firmato davvero. La somma verrà versata in due rate: una prima metà entro quest’anno, un’altra metà entro i due anni successivi. Entusiasta, ovviamente, il parroco di San Pellegrino, mons. Luigi Merli, che vede finalmente avvicinarsi il momento tanto atteso in cui la chiesa tornerà agli antichi splendori. “È una storia a lieto fine, per cui mi sento davvero di ringraziare di cuore, oltre al Ministro, anche il sen. Franco Asciutti e la soprintendente regionale ai Beni culturali Vittoria Garibaldi, che tanto si sono adoperati in nostro aiuto”. Una storia, certo, singolare. “La stampa rimase stupitaala momento in cui il Ministro fece questa promessa” ci racconta “Alcuni interpellarono il Ministro, domandandogli come mai, con tanti beni culturali bisognosi di recuperi, egli avesse deciso di finanziare proprio la chiesa di San Pellegrino. Urbani, allora, rispose che non aveva mai visto una comunità di sole 400 anime che possedesse tanti capolavori d’arte ‘nascosti’, in attesa di essere riportati alla luce”. E l’aggettivo “nascosto” è proprio indicato per la chiesa di San Pellegrino che, oltre agli affreschi già restaurati dalla Soprintendenza lo scorso anno (tutti appartenenti alla scuola di Matteo da Gualdo, il pittore rivelazione dell’anno), possiede un patrimonio iconico di scuola umbro-marchigiana il cui più antico esempio è la meravigliosa “Annunciazione” di autore anonimo dell’inizio del Trecento (vedi foto) e, secondo i sondaggi effettuati dalla Soprintendenza, un altro e più antico ciclo di affreschi coperti alla bell’e meglio da un rozzo intonaco. “Un ciclo tutto da scoprire” ci spiega trepido mons. Merli che, però, sa bene che la somma assegnata non sarà sufficiente. “Oltre agli affreschi, il finanziamento dovrà anche servire per l’impiantistica e per l’antico organo ‘Morettini’, mentre per il recupero dell’antico campanile e per gli altri danni del sisma del ’97 dovremo ancora attendere altri contributi”. “Non mettiamo limiti alla Provvidenza!”
Promessa mantenuta
GUALDO TADINO. Il restauro della chiesa di San Pellegrino
AUTORE:
Pierluigi Gioia