Sabato 20 novembre, al convento di S. Angelo in Pantanelli, si è riunita per la prima volta la Consulta diocesana di pastorale giovanile.
Ne abbiamo parlato con Danilo Innocenzi.
Come è nata questa iniziativa?
“È chiaro che quando si parla di pastorale giovanile abbiamo di fronte un campo assai complesso e variegato, la cui conduzione non può essere affidata soltanto all’équipe di Pastorale giovanile (composta da quattro sacerdoti e due seminaristi). Perché le iniziative diocesane in questo campo avessero un respiro più ampio, e consapevole del prezioso apporto di tutte le componenti ecclesiali che lavorano in questo settore, abbiamo invitato alcuni rappresentanti delle varie realtà giovanili presenti nella nostra diocesi a cimentarsi insieme a noi in questa avventura che, in fin dei conti, è soltanto una scommessa sulla capacità di tutti di conoscere le potenzialità dell’altro, rispettare i suoi tempi, ma allo stesso tempo vivere un cammino dettato dalla situazione specifica della nostra diocesi e dalle esigenze della Chiesa universale. Noi dell’équipe, per esempio, siamo diversi e a volte fisicamente lontani l’uno dall’altro: eppure cerchiamo di coltivare il desiderio di fare insieme le cose. Abbiamo quindi sentito la necessità di estendere questo desiderio, senza mettere un marchio alle altre proposte, anzi abbiamo offerto a tutti la possibilità in futuro di pensare insieme certi programmi”.
Da questo primo confronto, quale realtà giovanile è emersa?
“Senza dare colpe a nessuno e cercando di essere realisti il più possibile, si è parlato del rischio di uno stato di abbandono da parte di alcune realtà nei confronti dei giovani, quando c’è l’assenza di una catechesi liturgico-sacramentale calata nel quotidiano. Oppure della testimonianza cristiana nelle scuole, dove, se da una parte c’è una certa resistenza a parlare della vita nuova in Cristo, dall’altra c’è il bisogno di proposte concrete per i ragazzi, che sono comunque disposti a lasciarsi coinvolgere se vedono qualcosa di vero. Ancora, di fronte al problema sempre dilagante delle chiese vuote o delle dipendenze che imprigionano l’esistenza di tanti giovani, e non solo, è emerso che tanti di loro hanno apprezzato e anche sollecitato iniziative caritative, collaborazioni di vario tipo con le parrocchie, tavole rotonde con i sacerdoti e il Vescovo, la possibilità di usufruire di radio, giornali e siti web per dialogare e conoscere più a fondo certe tematiche. Tanti operatori pastorali e sociali sentono la necessità di poter essere informati e accompagnati di più nella preghiera, per poter stare con i giovani e con le loro famiglie nella semplicità delle cose ordinarie, come succede spesso negli oratori o nei Grest estivi. Non è infine da sottovalutare la richiesta impellente, sempre di oratori o parrocchie, di promuovere incontri per vivere e conoscere di più la realtà della Chiesa diocesana”.
LA CONSULTA DIOCESANA
Chi ne fa parte La Consulta è composta da rappresentanti delle parrocchie o zone pastorali, poi di realtà quali Ac, Agesci, Unitalsi, Neocatecumenali, Cl, Dieci comandamenti, Caritas e le case Papa Giovanni, alcuni istituti religiosi, gli oratori e alcuni centri di aggregazione per ragazzi, che collaborano con la diocesi, come il centro “Mr Tamburino” di Orvieto.
Al termine di questa prima riunione sono stati presentati i prossimi appuntamenti diocesani: gli esercizi spirituali a Preci per giovani dai 17 ai 30 anni, dal 27 al 30 dicembre prossimo; tre grandi tappe in preparazione alla Gmg di Madrid, cioè un incontro di presentazione della medesima, il 20 gennaio 2011, il pellegrinaggio penitenziale del 9 e 10 aprile e la Marcia della fede, il 25 e 26 giugno. Il filo conduttore di questi incontri, il motto paolino “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7) sarà sviluppato anche in un libretto che i sacerdoti potranno portare in dono a tutte le famiglie durante la tradizionale benedizione.