A piedi da Assisi a Gubbio i pellegrini sulla via di Francesco portano un messaggio di riconciliazione, in particolare di riconciliazione tra uomo e uomo. Sono partiti questa mattina dalla chiesa di Santa Maria Maggiore di Assisi i circa 100 pellegrini che si sono incamminati per Gubbio, partecipando alla quarta edizione del “Sentiero di Francesco”.
Una iniziativa organizzata dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e da quella di Gubbio, in collaborazione con Regione dell’Umbria, Provincia di Perugia, comunità montane e amministrazioni comunali di Assisi, Valfabbrica e Gubbio.
Mons. Domenico Sorrentino e mons. Mario Ceccobelli, vescovi rispettivamente della diocesi assisana ed eugubina, hanno accolto i “camminatori” e a benedetto il loro gesto presso il Vescovato della città del Poverello.
«Qui Francesco lascia la strada del dio-denaro – spiega mons. Domenico Sorrentino, proprio sul luogo dove il Poverello rinuncia alle ricchezze del padre Pietro di Bernardone – per scegliere la via della povertà e della fraternità evangelica, riconciliandosi così con il creato intero».
Dopo il primo tratto di cammino nel centro storico di Assisi, i pellegrini del “Sentiero di Francesco” si sono raccolti in preghiera sulla tomba del Santo, nella basilica inferiore del Sacro convento, guidati dal vicario dei Frati minori conventuali, padre Egidio Canil, e dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli. Quest’ultimo, come già fatto nelle precedenti edizioni del pellegrinaggio, anche stavolta si è messo in cammino lungo l’itinerario, che percorrerà interamente a piedi.
Pellegrini tra i pellegrini, sia oggi che nei prossimi due giorni di cammino, si sono messi in marcia – come di consueto – anche alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche e amministrative dell’Umbria. Saranno loro a passarsi l’un l’altro il bastone in legno del viandante, segno di sacrificio, di collaborazione e di lavoro insieme per il bene comune.
Partecipano anche alcuni rappresentanti dell’Associazione affidatari del lupo italiano, con tre stupendi esemplari di questa razza nata dall’incrocio tra lupo selvatico e cane pastore.
La prima giornata si conclude nel pomeriggio a Valfabbrica, con la celebrazione della santa messa e la meditazione sul tema della riconciliazione di Giovanni Mazzotta dell’Università di Perugia e la testimonianza di Marco e Iren, sulla loro personale storia di riconciliazione.