Per un anno scolastico iniziato all’insegna della speranza di pace. Educare alla pace è infatti l’obiettivo del progetto “La mia scuola per la pace” realizzato dalla Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale umbra e della Tavola della pace, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria. È infatti la scuola l’ambito prescelto per divenire veicolo di valori grandi di solidarietà, giustizia e uguaglianza. Il progetto, che intende coinvolgere ogni istituto di ordine e grado, prevede l’inserimento nel piano dell’offerta formativa di un progetto di educazione alla pace e ai diritti umani, attraverso una riflessione tra gli studenti ed insegnanti sui temi importanti legati al mondo della scuola e della formazione, dell’educazione e della solidarietà, della giustizia, della scuola che può divenire luogo dove si insegna e s’impara la cultura della pace.”È lo stesso patrimonio storico dell’Umbria, la sua cultura – ha affermato mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione Giustizia e pace della Ceu – che sono segnati indelebilmente da testimoni di pace e che ora impegnano ad educare tutti i giovani ai grandi valori. È l’educazione che sola può generare nuove prospettive a cominciare dalla formazione dei giovani, per gettare semi di pace sin dalla più piccola età”. “Come dice il Papa, è sempre un impegno attuale educare alla pace – ha sottolineato Flavio Lotti, presidente della tavola della Pace – Ora, con questo progetto, l’impegno diventa permanente e integrato nei percorsi formativi dei giovani”. Quattro le proposte di lavoro che potranno essere inserite nei piani dell’offerta formativa delle scuole: “Pace dall’Umbria”, una sorta di viaggio alla scoperta di un autentico tesoro ancora a molti sconosciuto nel territorio; “Onu siamo noi”, un percorso di studio e discussione per realizzare una convenzione dei giovani sul futuro dell’Onu; “Nuovi cittadini del millennio”, un progetto per fare pace attraverso la partecipazione e sviluppare la concezione di una cittadinanza mondiale; “ho un altro compagno di scuola” che prevede iniziative concrete di solidarietà come l’adozione a distanza di un bambino palestinese, il sostegno ai minori dei malati e del Kossovo. L’iniziativa può essere assunta da più classi o dall’intera scuola. Scopo comune è quello di suscitare una vasta mobilitazione educativa tesa a diffondere tra i giovani dell’Umbria un impegno costante e concreto per una cultura della pace inserita in modo permanente nei programmi scolastici per promuovere un ampio dibattito sul ruolo della scuola nella costruzione della pace in sintonia con i programmi dell’Onu, dell’Unesco e dell’alto commissariato per i diritti umani. Ampia soddisfazione è stata espressa anche da Anna Maria Dominaci, direttore del Miur dell’Umbria: “Per avere fiducia in un futuro di pace occorre rinnovare il cuore dell’uomo con l’aiuto dei giovani e con un’educazione alla crescita di nuove coscienze. La scuola sarà certamente un valido strumento per rilevare il punto di vista dei giovani e stimolarne la formazione per una cultura di pace”. Attivo anche un sito internet wpace.it dove saranno inseriti i percorsi e le realizzazioni delle varie scuole.
Previsto l’inserimento nel ‘pof’ di un progetto di educazione alla pace e ai diritti umani
La mia scuola per la pace
AUTORE:
Elisabetta Lomoro