“Preti, siate uomini di profonda preghiera”

Il primo incontro del nuovo Vescovo con il clero diocesano

I primi preti che ha incontrato sono alcuni dei più anziani e malati. Uno di questi, don Antonio Ragni (classe 1913), parroco emerito di Ospedalicchio, gli ha detto: “Dio ti benedica”, mentre suonavano le campane. Lo ha raccontato lo stesso mons. Bassetti in un dialogo familiare e sereno con i suoi preti radunati in ritiro (8 ottobre) a Montemorcino. In un disteso dialogo ha confidato il desiderio di conoscere Perugia e l’Umbria, e soprattutto di avere un incontro ravvicinato con ognuno dei suoi preti che ha definito amici, fratelli, sicuro sostegno e collaboratori del suo ministero episcopale. Ha cominciato lui stesso a farsi conoscere raccontando le tappe fondamentali della sua vita e i 43 anni del suo ministero di prete, trascorsi soprattutto in seminario come rettore e visitatore apostolico dei seminari. Molte energie le ha spese nella formazione dei preti e nella cura del presbiterio, soprattutto nella seconda parte del suo ministero pastorale da vescovo, a Massa Marittima e ad Arezzo. Ha ironicamente descritto la fatica del trasferimento da una sede all’altra (in precedenza aveva usato la parola “sradicamento”) con l’immagine dei pesci in acquario ai quali fa bene cambiare spesso l’acqua. Dopo questa autopresentazione ha svolto una meditazione sulla preghiera. I preti per loro principale attività pregano mentre celebrano l’eucaristia, la liturgia delle ore, recitano il rosario. Ma – ha affermato – tutto ciò non basta per la vita interiore e per l’efficacia del ministero presbiterale. Non è scontato definire il prete “uomo di preghiera”. Non ha fondamento – ha detto – la preoccupazione che la preghiera sottragga tempo all’azione pastorale. Ha citato, a questo proposito, René Voillaume (1905 -2003), il fondatore, insieme a Charles de Foucauld, dei Piccoli Fratelli, il quale affermava che “chi percorre le vie di Dio trova sempre tempo per gli altri” (“Come loro”. La vita dei Piccoli Fratelli, Paoline, 1961). Ha citato altri maestri di spirito che hanno sperimentato e insegnato a pregare ed alcuni loro pensieri. “I preti sono associati a Cristo sempre vivo per intercedere per noi. Pregando si prende atto della propria povertà. A pregare si impara pregando. Chi prega ‘respira Cristo’. La preghiera è la chiave che apre la porta del mattino e chiude la porta della sera (Gandhi). Consegnarsi totalmente a Cristo”. Ci sono stati molti interventi di preti che hanno espresso gradimento e gratitudine al loro Vescovo che per la prima volta li ha visti quasi tutti a tu per tu e ha cercato di conoscere ciascuno personalmente. I sacerdoti hanno apprezzato il contenuto della meditazione, nonché il tratto cordiale e il tono pacato e suadente di un vero consigliere spirituale.E. BLa sua prima visita pastorale è stata al carcere di Capanne“Ho voluto essere tra voi per dirvi che vi sono vicino e la mia visita è un segno di condivisione” ha detto l’Arcivescovo alle detenute del carcere di Capanne, nella sua prima visita pastorale in diocesi. “Siete a me molto care – ha aggiunto – e ho voluto visitarvi per prime. Voi vivete in un ambiente dove c’è tanta umanità che non può non essere aiutata. Non abbiate paura, perché in tutti noi c’è una grande bellezza e volontà, e tutti dobbiamo lavorare perché Dio, che è dentro ognuno di noi, possa aiutarci a dare speranza a tutti. Ogni figlio di Dio, anche se non ha la coscienza di Dio, deve alimentare la speranza, perché la vita ha sempre la possibilità di rinascere. Tutti dobbiamo essere al servizio di questa vita che rinasce”. La visita, durata un paio d’ore, si è svolta venerdì 9 ottobre, prima al femminile poi al maschile. Accompagnato da don Lucio Gatti, il Vescovo è stato accolto dal direttore del carcere, Bernardina Di Mario, dal personale della polizia penitenziaria, dai cappellani don Saulo e don Cesare, dal direttore della Caritas diocesana, Daniela Monni, e dal suo vice, Stella Cerasa, e da alcuni volontari Caritas-Associazione perugina di volontariato. Prossimi impegniCittà della Pieve e ospedale Il 18 ottobre mons. Bassetti visiterà Città della Pieve. L’arrivo è previsto per le ore 16 presso la Residenza Protetta “Creusa – Brizi – Bittoni”, dove incontrerà gli anziani e il personale; circa mezz’ora dopo si recherà al Monastero delle Clarisse per un momento di preghiera. Intorno alle 17 mons. Bassetti è atteso in corso Vannucci. Ad accoglierlo il parroco don Aldo Gattobigio, le Confraternite e una rappresentanza degli Sbandieratori; in piazza Plebiscito troverà ad aspettarlo il sindaco Riccardo Manganello e, dopo l’esibizione degli Sbandieratori, a piedi raggiungerà il Santuario della Madonna di Fatima. In Largo della Vittoria il sindaco e vescovo si scambieranno il saluto ufficiale, prima di entrare nel Santuario per la solenne Celebrazione Eucaristica (inzio alle 18). Da segnalare, infine, tra i primi impegni di mons. Gualtiero Bassetti, la veglia missionaria che si è tenuta giovedì 15 a San Barnaba e la celebrazione della messa nella cappella dell’ospedale di Perugia “Santa Maria Della Misericordia”, venerdì alle ore 17, promossa dall’associazione dei Medici Cattolici in onore del loro patrono san Luca..