Negli ultimi anni pellegrini provenienti da ogni regione d’Italia, ma anche stranieri, hanno riscoperto la bellezza paesaggistica e spirituale del sentiero francescano, che dalla Toscana giunge fino al Lazio, passando ovviamente in Umbria. La recente notizia in cui la Comunità montana altotiberina annunciava l’ormai prossimo completamento del sentiero (almeno nella zona di sua competenza), ci induce a riflettere sul significato del pellegrinaggio, cioè di una esperienza che vanta tradizioni antichissime, basti pensare soltanto al famoso ‘Camino de Compostela’, meta tra le più frequentate dall’uomo medievale. Il sentiero francescano si snoda per circa 350 chilometri, suddivisi in quindici tappe, alcune delle quali di facile cammino, mentre altre risultano essere molto impegnative. Il pellegrinaggio prende avvio dall’eremo de La Verna, passando poi per l’eremo di Cerbaiolo, e da lì entrando a San Sepolcro. Ripartendo si giunge a Città di Castello (dove gli antichi cronisti narrano di una ossessa sanata da san Francesco), poi a Pietralunga, a Gubbio, a Biscina, arrivando infine ad Assisi. Dalla città natale del Poverello il pellegrino s’incammina per Spello, poi raggiunge Trevi, Spoleto, Collescipoli, Stroncone, il santuario di Greccio, Rieti e infine arriva a Poggio Bustone. Dal cammino tracciato è facile intuire che si tratta di un cammino lungo, eppure il pellegrino sarà continuamente sollevato dalle fatiche del viaggio grazie alla bellezza dei luoghi, visitando città e piccoli paesi caratteristici. Inoltre il viaggio è un percorso spirituale, una metafora della vita stessa, dove è portante, oltre al pellegrino, anche chi lo accoglie, chi gli apre le porte aiutandolo nel suo percorso e partecipando così alla sua avventura. La sistemazione del sentiero francescano, quindi, è portata a termine solo se viene incontro alle esigenze del pellegrino, aiutandolo nel suo cammino e favorendo dei sicuri punti di ristoro in cui possa pernottare per proseguire il giorno dopo verso un’altra tappa.
Presto sarà attivato il ‘Sentiero francescano’
La Comunità montana dell'Alto Tevere sta per completare i lavori
AUTORE:
Saverio Freddi