Presepe a grandezza naturale a San Martino

Inziative natalizie a Gubbio

Sul monte Ingino brilla l”Albero di Natale più grande del mondo’. Nei vicoli del quartiere di San Marino, un po’ il cuore del centro storico, le scene della Natività sono tornate ad essere protagoniste, trovando suggestione e forza in uno scenario fatto di antichi fondaci e severe facciate, valorizzato dal lavoro di un’intera comunità; nel parco della Vittorina, nei cui pressi san Francesco ha ammansito la ‘perniciosa lupa’, tutto è pronto per l’inaugurazione (24 dicembre) del Presepe a dimensione naturale. L’attesa del Natale ha trovato il modo di esprimersi in un fervore di iniziative che introducono il clima della straordinaria celebrazione cristiana. A viverla nella sua dimensione più vera tornano utili gli auguri indirizzati alla diocesi dal vescovo mons. Mario Ceccobelli e dall’emerito mons. Pietro Bottaccioli. Questa una sintesi.’Per noi, discepoli di Gesù – scrive il Vescovo -, è la nascita dell’Emmanuele, il Dio con noi, che la liturgia ci ripropone come dono da accogliere e da custodire con stupore. Abbiamo Dio come compagno di viaggio! Cosa dunque può angustiarci? Coraggio, riprendiamo con fiducia il cammino. La nostra vita, resa gioiosa per la presenza dell’Emmanuele, diventi la testimonianza da offrire ai fratelli che vivono nell’angoscia e nella paura per un mondo che viene presentato dai mass media brutto, sempre più ostile e carico di disgrazie. A tutti e a ciascuno l’augurio di un Natale santo; a chi ancora non ha risposto alla chiamata del Signore, quello di scoprirne il fascino’. Dall’emerito mons. Bottaccioli, l’augurio ‘di vivere il Natale nella pienezza di grazia dello stupefacente mistero dell’Incarnazione, che è mistero dell’infinito amore di Dio santissimo che, nel dono di Gesù, si ‘confonde’ con noi, uomini e donne piccoli e peccatori’ e che ‘ci partecipa il calore del suo medesimo amore per i fratelli, i più poveri, i più sofferenti, i più abbandonati. Impegniamoci a preparare il clima natalizio anche con iniziative esterne (allestimento del presepio, intelligenti recitazioni di bambini, incontri di amicizia tra famiglie e in particolare con gli anziani), sempre però che prevalga una profonda preparazione spirituale, fatta di penetrazione del Mistero e di partecipazione ad esso nella preghiera e nella carità, onde evitare il pericolo della superficialità, che svuota e avvilisce la potenza salvatrice del Natale del Signore’.

AUTORE: Giampiero Bedini