Indossava la felpa ricevuta in dono dai volontari della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, con scritto Il bene è contagioso, l’arcivescovo Ivan Maffeis giunto il giorno di Natale, all’ora di pranzo, alla Mensa Don Gualtiero del Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza del capoluogo umbro.
Accolto dal direttore della Caritas don Marco Briziarelli, da alcuni sacerdoti delle cappellanie delle comunità estere, da Stella Cerasa, responsabile dell’altra Mensa Caritas della città, la San Lorenzo, dai coniugi Bonucci, responsabili dell’accoglienza del Villaggio della Carità, da Massimiliano De Lorenzi, responsabile della Casa Sant’Anna dei Servitori, e da una quindicina di volontari che hanno servito a tavola, monsignor Maffeis ha salutato ciascuno dei cento ospiti-commensali, persone in gravi difficoltà accolte tutto l’anno da realtà socio-caritative della Chiesa o in estrema solitudine.
Attenzione alle persone
Monsignor Maffeis ha impartito la benedizione ai commensali dicendo, La nostra preghiera è un grazie per ciascuno di voi, affidando il canto del Gloria ad una giovane famiglia peruviana che ha allietato il pranzo con musiche e canti natalizi.
L’arcivescovo non ha tenuto discorsi, ma ha dato attenzione alle persone che chiedevano di parlare con lui, come un padre con i suoi figli, e ha voluto partecipare attivamente al servizio ai tavoli, favorendo fin da subito un clima molto familiare e gioioso, consapevole delle sofferenze di tanti. Basti pensare ad alcune madri ucraine rientrate a Perugia da Kiev due giorni fa. Una di loro ha raccontato la difficilissima situazione nella capitale dove per venti ore al giorno manca la fornitura di energia elettrica, acqua e gas. Temono per i familiari rimasti in patria, che cercano di aiutarli portando beni di prima necessità reperiti anche con l’aiuto della Caritas e della comunità ucraina residente a Perugia.
L’importanza dell’iniziativa del pranzo di Natale organizzato dalla Caritas fin dall’emergenza del terremoto del 1997-98 nelle zone terremotate dell’Appennino umbro-marchigiano, è stata spiegata dal direttore don Marco Briziarelli e dalla responsabile della Mensa San Lorenzo Stella Cerasa.
Prendersi cura e ascoltare
“Oggi viviamo insieme il pranzo di Natale con gli ospiti -ha evidenziato don Briziarelli- che arrivano da Casa Sant’Anna dei Servitori, l’opera di prima accoglienza per persone senza fissa dimora, dal progetto diocesano dei richiedenti protezione internazionale, soprattutto sorelle ucraine con i loro fanciulli, e i quotidiani frequentatori delle nostre due mense cittadine. È una gioia immensa quella del ritrovarci insieme e vivere il Natale in questo clima di gioia, fraternità e condivisione. Gesù nasce per tutti, in tutte le vite, ma indubbiamente nasce in maniera speciale nelle vite che lo cercano, nelle vite di coloro che vivono il bisogno dell’incontro con Dio per poter ripartire”.
Un coronamento di queste giornate
“Il pranzo di Natale -ha commentato il direttore della Caritas-diventa il coronamento di queste giornate. Ieri sera abbiamo celebrato la Veglia di Natale al Villaggio della Carità insieme alle famiglie accolte, oggi questo pranzo e domani alcune delle persone da noi accolte saranno figuranti del presepe vivente dell’associazione culturale Borgo Bello.
Questo diventa sempre più un cammino di integrazione, del non vedere il povero come qualcuno lontano da me, ma il povero che cammina con me di cui io sono chiamato a prendermi cura e ad ascoltarlo”.
Pranzo che si coniuga con il nostro operato
“Questo pranzo non è il solo che viene tenuto dalla nostra Caritas diocesana -ha precisato Stella Cerasa- perché in questo giorno di festa molto particolare ci sono altri pranzi, a Casa San Vincenzo, Alle Querce di Mamre e un po’ in tutte le Case della Carità della diocesi. Essere oggi al Villaggio della Carità, è essere in comunione con il nostro pastore e con tutte le altre case di accoglienza. Il pranzo di Natale è un pranzo più importante, perché oggi è una giornata fondamentale per noi cristiani. È un pranzo che si coniuga con il nostro operato, quello del consumare insieme il pasto ogni giorno dell’anno con le persone nelle nostre mense ed opere di cui è ricca la nostra diocesi”.
Pranzo di Natale in fraternità a Terni per il vescovo Soddu
Il Natale di solidarietà vuole portare la gioia della festa e la speranza alle persone sole e bisognose, soprattutto in un questo difficile periodo di crisi sociale ed economica.
Segno di solidarietà con i più poveri è il tradizionale appuntamento natalizio del pranzo di Natale in fraternità del 25 dicembre, che si è tenuto nella parrocchia Immacolata Concezione alla Polymer e che è stato offerto alle persone in particolari situazioni di disagio, difficoltà e solitudine, offerto dall’associazione Terni col cuore presieduta da Paolo Tagliavento, che ha interamente finanziato il pranzo, preparato con monoporzioni confezionate, dall’antipasto, due primi, secondo e contorni, dolce.
A fare gli onori di casa il vescovo di Terni-Narni-Amelia Francesco Antonio Soddu al suo primo Natale in diocesi e al suo primo pranzo in fraternità, che ha accolto i cento invitati insieme al sindaco Leonardo Latini e a Paolo Tagliavento che hanno salutato i presenti e formulato gli auguri di buone feste.
Un momento di familiarità
“Il Natale è un momento di familiarità -ha detto il vescovo- come stiamo vivendo oggi qui tutti insieme nella pace e amore. Un saluto di benvenuto a tutti in questo giorno così bello in cui, come veri amici che si incontrano e si vogliono bene, condividiamo il pasto in fraternità come in una grande famiglia”.
A sedersi ai tavoli, preparati con cura dai volontari delle parrocchie di Terni e Narni, tante famiglie con bambini, assistite dalle associazioni caritative della diocesi, altre della parrocchia di Santa Maria del Rivo e delle case di accoglienza, famiglie seguite dall’Emporio Bimbi della San Vincenzo de’ Paoli che vivono particolari situazioni di bisogno, immigrati e anziani, persone sole ed anche coloro per i quali è divenuta ormai una tradizione essendo presenti dal 2000 anno in cui in diocesi ha avuto inizio la tradizione del pranzo di Natale, e alcune famiglie che hanno deciso di trascorrere la festa non a casa propria, ma insieme ai più bisognosi della città.
Un bel momento di festa, allietato dalla musica e dalla tombolata finale.
Il vescovo Soddu ha salutato i presenti passando tra i tavoli e in particolare i numerosi bambini ai quali si è simpaticamente presentato. Al pranzo di Natale hanno contribuito, inoltre, l’Ast che ha offerto i pacchi natalizi da donare alle famiglie presenti al pranzo, e il Lions Club San Valentino che ha donato i regali natalizi per tutti i bambini.
Gli auguri del sindaco Latini
Anche il sindaco di Terni, Leonardo Latini ha salutato i presenti ed ha ricordato quanto sia importante questa tradizione di ritrovarsi insieme per il Natale e di cercare di rendere le feste il momento più bello per tutti.
“E’ bello ritrovarsi nei momenti di festa -ha detto- ed è importante che la speranza guidi le persone. Tutti hanno bisogno di sentire il calore della solidarietà e della vicinanza degli altri per trascorrere un Natale sereno”.