Portare il messaggio di San Valentino nel mondo

Sulle manifestazioni valentiniane intervista all'assessore comunale Eros Brega

L’assessore comunale agli eventi valentiniani Eros Brega è stato un po’ il coordinatore, unitamente alla Fondazione S. Valentino, delle varie iniziative che si sono tenute per tutto il mese di febbraio a Terni in onore del patrono e protettore degli innamorati. A conclusione, abbiamo voluto tracciare con lui, intervistandolo, un bilancio.Allora, assessore, è soddisfatto per come sono andate le cose? Che bilancio può fare di questo mese valentiniano?”Il bilancio non può che essere positivo anche se non voglio dire che siamo arrivati al massimo. Si partiva da una situazione non certo eccezionale però quest’anno con l’impegno della diocesi e della Fondazione si è messa in atto una sinergia tra pubblico e privato che ci ha permesso di raggiungere un buon livello. Il risultato positivo di quest’anno ci permette di guardare con fiducia all’avvenire. Il pubblico ha risposto alla grande e ciò mi sembra costituisca la premessa per successi futuri”. Le iniziative di maggiore successo?’Preferisco non fare una graduatoria perché significherebbe sminuire qualche iniziativa rispetto ad altre. Penso che pur avendo tematiche diversificate erano tutte legate ad un unico progetto ed un unico filo conduttore che era quello di rendere omaggio al patrono della città e protettore degli innamorati. Quindi un programma sostanzialmente ispirato all’amore nella salvaguardia del messaggio religioso, fondamentale per far crescere la manifestazione”. Nessuna iniziativa, in particolare, da segnalare, d’accordo. Però la visita di Gorbaciov a Terni…”Fermo restando che non intendo stabilire una priorità, resta il fatto che la visita di Gorbaciov ha acquistato un significato tutto particolare e veramente ha unito iniziative religiose con quelle civili nel segno dell’ideale di amore, solidarietà e pace tra i popoli”. Che contributo ha dato, secondo lei, il Vescovo al successo del “mese valentiniano” che, tra l’altro, proprio mons. Paglia vorrebbe si trasformasse in “anno valentiniano”?”E’ innegabile che la venuta di mons. Vincenzo Paglia a Terni ha accentuato subito quella sinergia istituzionale già presente nella Fondazione, In un forte messaggio ideale ha consentito di portare la manifestazione ad un livello simbolico di alto contenuto. Possiamo dice che il suo contributo è stato fondamentale ed ha arricchito un progetto anche in vista di un ulteriore potenziamento per il futuro al fine di dare una dimensione veramente nazionale e internazionale alle celebrazioni valentiniane. La presenza di Gorbaciov a Terni, voluta dal Vescovo, ci sembra vada proprio in questa direzione e ne costituisce una prima, concreta testimonianza”. Quali le difficoltà incontrate?Non le voglio neanche ricordare, tante e tali sono state. Ho profuso, insieme a tutti i collaboratori, un forte impegno che ci ha permesso di superare i tanti ostacoli che una iniziativa come quella valentiniana comporta. E non voglio neanche sottolineare certi atteggiamenti di persone invidiose che hanno cercato di mettermi i bastoni fra le ruote. Anzi le voglio ringraziare perché mi hanno dato un ulteriore incentivo a fare sempre più e meglio”. Anche il boicottaggio, insomma. Vuol essere, però, un po’ più chiaro ed esplicito?”Il Giubileo ha contribuito a rafforzare in me il senso del perdono…”.Prospettive per il futuro?”In parte le abbiamo già accennate. Il fine ultimo è quello di portare il nome di Terni e di S. Valentino, tramite la Fondazione, in tutto il mondo come messaggio d’amore e di pace. Se quest’anno il successo è stato buono, lo sarà ancor di più per il futuro. Opereremo con programmi sempre più ambiziosi che inizieremo ad elaborare sin dalla fine di marzo per avere un quadro preciso e concreto entro l’estate.

AUTORE: Mino Valeri