Il grande schermo come una finestra aperta sul mondo, dove si dipanano storie di popoli, culture e religioni. Il Filmfestival “Popoli e religioni”, per il quarto anno a Terni, dal 9 al 16 novembre, si propone come occasione di dialogo tra culture e religioni diverse, spaziando dall’Africa all’Asia, con particolare attenzione alla Cina.
La rassegna è realizzata dall’Istess – Istituto di studi teologici e storico sociali, nata da un’idea di mons. Vincenzo Paglia, che sottolinea come il cinema possa essere “uno strumento unico per poter far conoscere e incontrare culture ed esperienze diverse. L’arte contribuisce all’anelito religioso e tira fuori dalle banalizzazioni, sostenendo il senso del vivere, della felicità e della pace”. “Libertà e religione” sarà il filo conduttore dell’intera manifestazione: libertà religiosa, ma anche libertà nella religiosità. Si parlerà dei Paesi dove i cristiani si trovano ancora oggi a subire persecuzioni, a cominciare dall’India e dalla Cina, ed anche di coraggiosi profeti del Novecento.
La quarta edizione del Filmfestival proporrà proiezioni di film in anteprima realizzati da registi di diverse nazioni, una serie di pellicole in concorso, altre fuori concorso, un focus su un’area geografica del mondo (quest’anno la Cina), e una serie di eventi collaterali. Un messaggio di solidarietà sarà rivolto ai cristiani dell’Orissa, nell’India orientale, fatti oggetto di persecuzione da parte di fondamentalisti indù, mentre un premio alla carriera sarà conferito ad Alessandro D’Alatri, autore di opere come Senza pelle, Casomai, La febbre, del quale verrà proiettato I giardini dell’Eden, film dedicato alla giovinezza di Gesù e interpretato da Kim Rossi Stuart, Massimo Ghini e Jovanotti. In programma la proiezione di L’uomo dell’argine, la fiction su don Mazzolari diretta da Gilberto Squizzato; la commedia nera di Krzysztof Zanussi appena presentata al Festival di Roma, Col cuore in mano (martedì 11); una tavola rotonda con Squizzato, Mario Pancera, il critico letterario Arnaldo Colasanti e il filosofo Elio Matassi.
Sei i lungometraggi e cinque i documentari in concorso, che saranno votati da una giuria d’eccezione composta da Dario Edoardo Viganò, presidente dell’Ente dello spettacolo e direttore della Rivista del cinematografo, Marzia Ubaldi, attrice, doppiatrice, e Enzo Decaro, attore.
Tra i lungometraggi in concorso: Mirush del regista norvegese Marius Holst, Il re del vento di Héctor di Lavello, Hafez e corazones de mujer, il film controverso di Simone Scafildi, Gli Arcangeli e Making off di Nouri Bouzid. I documentari, invece, saranno: La luna di Kiev di Marcella Piccinini, Sotto il cielo di Ahmedabad di Francesca Lignola e Stefano Resechi, Il viaggio di Gesù di Sergio Basso, Les ninjas du Japon di Giovanni Giommi e, per concludere, La nostra Chiesa di Guido Chiesa.
Di particolare interesse il focus dedicato alla Cina, con un incontro con Michela Fontana che presenterà il suo nuovo libro Cina, la mia vita a Pechino lunedì 10 novembre alle 16.30 al Cityplex, e con il direttore di Asianews Bernardo Cervellera lunedì mattina alle 9 alla facoltà di Economia a Collescipoli.
Infine, la solidarietà come elemento caratterizzante il festival, che focalizzerà l’attenzione sull’India e sulla Repubblica democratica del Congo, dove da venti anni è presente la diocesi ternana con la missione a Kananga. Un cinema che nella ricerca del sacro fa proprie le nuove diffuse aspirazioni alla spiritualità del nostro tempo, che uniscono i popoli del mondo, nel percorre la comune strada del dialogo per una vera e pacifica convivenza.