Durante la Seconda guerra mondiale Ponte San Giovanni, in quanto importante snodo ferroviario, subì continui e pesanti bombardamenti da parte dell’Aviazione anglo-americana, tanto che fu quasi completamente distrutta. Anche le truppe tedesche in ritirata contribuirono alla distruzione piazzando cariche esplosive. Numerosi furono i morti sotto i bombardamenti. A ricordarli – insieme a tutti coloro che perirono nelle guerre precedenti – è il Monumento ai caduti situato lungo via del Ponte Vecchio.
Realizzato in travertino, a forma di obelisco, il monumento fu costruito nel 1921 in memoria delle vittime belliche di Ponte San Giovanni e Pieve di Campo. Ai lati è rivestito da quattro lastre commemorative su cui sono riportati i nomi dei caduti della Prima guerra d’indipendenza, e della Prima e della Seconda guerra mondiale.
Venerdì 7 settembre, nel corso di una cerimonia alla presenza del sindaco Andrea Romizi, è stato inaugurato il restauro del monumento, avvenuto grazie all’Art bonus e al mecenatismo dei fratelli Antonello e Giuseppe Palmerini della Palmerini Group di Ponte San Giovanni. Il lavoro è stato effettuato dalla ditta Coobec di Spoleto, per un importo di 11.500 euro.
“Il monumento ha per noi un significato particolare – hanno sottolineato i fratelli Palmerini nel corso della cerimonia. – La nostra famiglia abitava qui vicino; il centro storico del paese in passato era infatti qui, e le famiglie dei caduti le conosciamo tutti a Ponte San Giovanni, per cui era davvero importante per noi recuperare la memoria di questi morti”.
Secondo quanto ha scritto Luigi Messini nelle sue due pubblicazioni su Ponte San Giovanni, il primo bombardamento sul paese avvenne il 19 dicembre 1943 e colpì la ferrovia. Ne seguirono altri con lo stesso obiettivo, mentre in seguito fu colpito il ponte nuovo sul Tevere, il molino Pastificio e alcune ville in località Montevile – scrive ancora Messini – perché risultava che lì ci fossero stazioni radio gestite dai tedeschi.
Numerose furono le vittime, quando il paese stava già sfollando. I bombardamenti proseguirono fino alla fine della guerra, distruggendo il cimitero e gli edifici del centro più antico del paese nei pressi del ponte vecchio, come il medievale porticato “le Logge”, ritrovo dei giovani. Il 12 giugno 1944 un terrificante bombardamento distrusse le arcate del ponte vecchio. Fu colpita anche l’antica vicina chiesa e distrutto il campanile. Memorie e date di quei giorni che Messini riporta grazie alle testimonianze scritte lasciate nel diario del padre, “ingegnere Clemente, già ufficiale di complemento del Genio militare nella guerra 15-18, che visse quei momenti”.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione l’attore Leandro Corbucci, dopo la lettura di alcuni testi, ha ricordato, uno ad uno, i nomi dei caduti iscritti nel monumento. Il coro del Cai “Colle del Sole”, diretto dal maestro Paolo Ciacci, ha reso più suggestivo il momento cantando brani legati alla Grande guerra. Erano presenti anche i rappresentanti di alcune associazioni combattentistiche e delle forze dell’ordine.
Grazie all’opera di restauro e ripulitura dell’area verde, ora il monumento è ben visibile a chi passa lungo la strada, come ha sottolineato la consigliera comunale Lorena Pittola . Il sindaco Romizi ha commentato: “Un altro monumento che è stato restaurato con Art bonus, e che è legato a un affetto, a un sentimento, come è successo per molti altri beni restaurati in città. I fondi raccolti a Perugia con l’Art bonus equivalgono a quelli di intere altre regioni, facendone un esempio a livello nazionale”. Dopo lo scoprimento dell’opera è seguita la benedizione da parte del parroco don Gianluca Alunni.
Manuela Acito