PONTE D’ODDI. Parrocco e parrocchiani a Parigi per la scuola di formazione

Quando p. Francesco Bonucci, parroco di San Giovanni Apostolo a Ponte d’Oddi, ha iniziato il corso “Pastori secondo il mio cuore” (cf. Ger 3,15), era l’unico italiano tra i 60 partecipanti. Spinto dal desiderio di crescere come parroco, ha cercato un percorso ad hoc e l’ha trovato fuori dall’Italia, a Parigi, offerto da due organizzazioni francesi, Alpha e Talenthéo, impegnate nel promuovere la conversione pastorale in senso missionario voluta da Papa Francesco.

Finalità del corso è rispondere alle difficoltà dei parroci del nostro tempo, fornendo competenze nuove: si inizia con la conoscenza di se stessi, anche in termini psicologici, fino ad arrivare a definire la visione pastorale, le strategie per lavorare con le diverse équipe della parrocchia, la gestione dei momenti di crisi e conflitto, e i percorsi per formare “discepoli-missionari”.

Nell’ultima sessione, ogni sacerdote è chiamato a invitare alcune persone della propria parrocchia, per vivere quello che viene chiamato “weekend pastorale”: due giorni in cui gli organizzatori del corso aiutano a concretizzare quanto appreso. Così p. Francesco ha chiesto al vicario della diocesi, mons. Paolo Giulietti, di accompagnare lui e un gruppo di dieci persone di Ponte d’Oddi, che si è ritrovato il 7 e 8 aprile a Parigi a vivere il weekend pastorale per riconoscere “il dono che ciascuno è per la Chiesa”.

I dieci partecipanti raccontano quanto sia stato significativo supportare il proprio parroco in questo percorso, per mettersi a lavorare con lui con questi nuovi strumenti e ricevere nuovi elementi e stimoli per la programmazione pastorale. Vedere le oltre 600 persone che accompagnavano i parroci incoraggiando la loro formazione, è stata una dimostrazione di come amare il proprio pastore vivendo la corresponsabilità.

Il gruppo perugino è stato invitato a pensare ad ogni tipologia di persona che può raggiungere la parrocchia (dal frequentatore domenicale al genitore non sposato che si avvicina per chiedere il battesimo del proprio figlio) e a come proporre un percorso di crescita personale per ciascuno. Ne sono nate delle proposte operative da riportare a casa. Ne è nata soprattutto la consapevolezza dell’esigenza dei parroci di essere accompagnati dai laici nella “conversione pastorale”, che non può essere affrontata in solitudine. Un weekend, dunque, impegnativo da molti punti di vista, ma dal quale si attendono buoni frutti. Magari non solo a Ponte d’Oddi.

 

AUTORE: Ilaria e Roberta