Polo chimico, ore cruciali

Timori per la chimica a Terni, dopo l’annunciato ridimensionamento della multinazionale Lyondell-Basell

Quanto mai incerto si profila il futuro del polo chimico della Polymer di Terni, dopo l’annunciato ridimensionamento della LyondellBasell, multinazionale americana, in crisi finanziaria e di commesse. E nuove ombre tornano ad affacciarsi sul polo chimico ternano di cui la Basell è proprietaria di una parte degli stabilimenti e che attualmente conta alle proprie dipendenze 135 addetti. Anche se la produzione del polimero non ha subito grosse flessioni, gravano sulle decisioni della dirigenza della Basell gli alti costi del trasporto su rotaia e gomma e la necessità di razionalizzare l’organizzazione e produzione dei diversi stabilimenti sparsi in diversi parti del mondo, che producono in totale molto più della domanda reale. Ripercussioni ne avrebbero anche Meraklon e Treofan, le altre aziende del polo chimico alle quali la Basell vende polipropilene. Le istituzioni locali e regionali, i rappresentanti dell’Assoindustria, che hanno incontrato i dirigenti dello stabilimento ternano per fare il punto sulle sorti dell’intero polo chimico, hanno deciso di avviare un tavolo con il Governo nazionale chiedendo l’intervento e l’aiuto di palazzo Chigi e cercando, appunto, di intraprendere ogni strada perché la multinazionale torni a considerare Terni un punto di primo piano per la propria produzione. Preoccupazione hanno espresso anche i sindacati per i circa 400 posti a rischio, compreso l’indotto e gli altri stabilimenti del polo chimico a vario titolo coinvolti, e che il 24 febbraio s’incontreranno con la direzione di Basell Italia per avere un quadro più dettagliato della situazione. La crisi dei mercati e dei consumi sta continuando a produrre i suoi effetti coinvolgendo anche grandi multinazionali e aziende leader nel settore della produzione di materiali plastici, come le resine di polipropilene utilizzate per applicazioni come film per confezioni, prodotti tessili, fibre e stampaggio ad iniezione prodotte a Terni. La multinazionale LyondellBasell, intanto, è stata sottoposta a procedura prefallimentare americana che consente alle imprese in difficoltà di avviare una ristrutturazione prima della possibile liquidazione. Una ristrutturazione che potrà avere per il polo chimico ternano delle ripercussioni davvero negative, stante l’informativa inviata dalla azienda alla Regione il cui contenuto suscita davvero molta preoccupazione per la dismissione della produzione a Terni.

AUTORE: E. L.