Per chi ha a cuore la democrazia come sistema, è stato uno spettacolo deprimente quello delle segreterie dei maggiori partiti che, nei giorni scorsi, hanno elaborato le rispettive liste di candidati per le elezioni politiche.
Colpiva il clima di rissa, di fretta e di concitazione che avvolgeva queste operazioni; e anche la protervia dei parlamentari uscenti che reclamavano il diritto di essere ricandidati, benché tutti sappiano che a partire da quest’anno i seggi disponibili nelle due Camere saranno solo 600 e non più 945.
Ma per capire per quale motivo la scelta dei candidati è così drammatica è opportuno ricordare come funziona il sistema elettorale.
Elezioni 2022. La differenza con il sistema della “prima repubblica”
Il fatto è che la legge in vigore consente agli elettori di scegliere fra i partiti, ma non di scegliere fra i candidati.
Sia per la Camera che per il Senato, una quota dei seggi è assegnata con il maggioritario uninominale. Ci sono, cioè, tanti collegi territoriali, ciascuno dei quali elegge un solo parlamentare e quindi ciascun partito ha un candidato solo: o voti per quello o cambi partito; i voti dati ai partiti perdenti sono bruciati, non valgono nulla.
La restante quota dei seggi è assegnata con un criterio proporzionale, ma sempre a livello di collegio, e anche lì l’elettore può scegliere solo il partito; ogni partito ha una lista di candidati e ai fini della elezione conta solo il posto che il candidato ha nell’elenco.
Il potere nelle mani delle Segrerie dei partiti
Così chi compila le liste ha, in sostanza il potere di decidere a suo arbitrio chi saranno gli eletti di quel partito.
Non mi basterebbe una pagina intera di questo giornale per mostrare quali e quanti inconvenienti produca questo sistema e come svaluti il ruolo degli elettori.
Altre pagine ci vorrebbero per spiegare, come funzionava, invece, il sistema della cosiddetta Prima Repubblica (dal 1948 al 1990 circa); e per dire come e perché quel sistema fosse incomparabilmente più rispettoso della volontà degli elettori (accenno solo a quella geniale trovata che era il recupero dei resti, e al voto di preferenza).
Mi offro di tenere gratis un seminario di una giornata o due su questi temi, se i lettori lo chiederanno alla direzione della Voce.