Achille Rossi e Jacques Dupuis hanno concluso le due intense giornate di lavoro (13 e 14 giugno) del Convegno internazionale di studi su ‘Pluralità delle culture e pluralismo religioso’, svolte nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni della Regione a Perugia.
Era prevista la conclusione dell’assessore Gaia Grossi, che non è potuta intervenire per impegni, mentre sono stati l’intervento del presidente del Consiglio regionale Carlo Liviantoni e il messaggio della presidente della Giunta M.Rita Lorenzetti ad aprire i lavori, sottolineando così che non si è trattato di un’iniziativa soltanto privata ma mista, svolta con la collaborazione di privato e pubblico, in particolare dell’Istituto Conestabile ‘ Piastrelli e della Regione Umbria (servizio relazioni internazionali).
Questa collaborazione sta a significare che le questioni riguardanti il pluralismo culturale non interessano soltanto singoli personaggi o gruppi cattolici sebbene anche le istituzioni pubbliche che riconoscono esservi dei problemi che vanno affrontati con criteri non puramente politici. I temi svolti hanno toccato i vari aspetti della ‘pluralità delle culture’ e le molteplici influenze che tale fenomeno provoca nei campi delle fedi religiose, della cultura, dei costumi, del diritto, della convivenza sociale.
Dal punto di vista strettamente religioso sono state notevoli le relazioni di padre Dupuis, uno dei massimi esperti della teologia cattolica delle religioni, a cui hanno fatto liberamente eco Giovanna Micaglio Ben Amozegh per l’ebraismo, Sono Fazion per il buddismo, Fouad Allam per l’islam, Lidia Maggi per il protestantesimo, Vladimir Zelinskij per l’ortodossia, Giancarlo Bruni per il cattolicesimo. Al termine del primo giorno di lavori si è voluto dedicare anche un momento di preghiera interreligiosa al Centro ecumenico San Martino per mostrare che l’ interesse per le religioni, la propria e quella degli altri, non è solo conoscitivo o di pura curiosità, ma anche esperienziale e mistico: ci si vuole incontrare nel momento in cui ognuno si sforza di incontrarsi con Dio, secondo la propria modalità.
Un secondo blocco di interventi è stato di carattere che potremmo chiamare politico in senso lato, perché si è affrontata la questione della convivenza di culture, di ordinamenti giuridici e di storie diverse in un contesto di unità europea, con profondi contributi di docenti universitari specializzati nei singoli argomenti come Lino Prenna, Mauro Volpi, Luciano Tosi.
Un terzo blocco di riflessioni è stato di tipo educativo, in cui sono state presentate alcune esperienze scolastiche e proposte della comunità europea di Anna Portoghese e Flavio Pajer.
In un ultimo blocco di interventi, moderati da Fausto Grignani, sono state presentate iniziative italiane e regionali, da parte dell’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, che è entrato anche nel merito delle grandi questioni del dialogo interreligioso e culturale e di don Elio Bromuri che ha parlato della ‘spirito di Assisi’ problematizzando la stessa espressione e indicando alla attenzione delle persone responsabili ecclesiastiche e civili dell’Umbria il compito di favorire la crescita e l’approfondimento di ciò che è avvenuto ad Assisi nel 1986 e nel gennaio scorso, notando i progressi avvenuti anche in rapporto alla marcia di origine capitiniana di cui ha parlato Mario Martini.
A parte alcune semplificazioni e qualche scorciatoia riduttivistica di qualche relazione, i discorsi hanno fornito una buona base per ulteriori ricerche e riflessioni.
E’ risultato comunque fuori dubbio, pur con le perplessità emerse nell’intervento del musulmano Fouad Allam (autore di un recente volume ‘Islam globale’ della Rizzoli), che la via della reciproca conoscenza e del dialogo non ha alternative, pena lo scontro degli integralismi e la guerra tra civiltà.
Il significato storico locale dell’iniziativa è stato ben illustrato da Nella Borri, presidente del ‘Conestabile-Piastrelli’, cui si deve in gran parte la riuscita del convegno che è stato seguito da un pubblico numeroso e attento.